A Beata di Pian Camuno, un gatto è stato seviziato e scuoiato vivo. La sua proprietaria lo ha trovato nel cortile di casa in un lago di sangue. A causa dello stato estremo di sofferenza in cui versava, è stato necessario sottoporlo ad eutanasia. Si cercano i responsabili di questo gesto atroce.
Un episodio di inaudita crudeltà quello accaduto a Beata di Pian Camuno, in provincia di Brescia, dove un gatto è stato scuoiato vivo nel cortile di casa sua. I proprietari, tornando a casa si sono trovati di fronte a una scena agghiacciante, sangue ovunque e il micio in condizioni pietose, dopo essere stato seviziato, completamente scorticato, con gli organi a vista, la coda mozzata e una profonda ferita sulla spina dorsale. Il gatto, di nome Ghisby, era in grande sofferenza ma era ancora vivo, ma la corsa dal veterinario è stata del tutto inutile. Una volta visitato, il veterinario ha accertato che le ferite subite erano troppo gravi e non vi è stata alcuna possibilità se non procedere all’eutanasia per porre fine alle sue atroci sofferenze.
La proprietaria ha raccontato: Hanno usato la stessa tecnica che viene utilizzata per spellare i conigli e lo hanno fatto in pieno giorno, mentre io ero al lavoro. Sono uscita alle 11 del mattino e il micio stava bene, quando sono rientrata, intorno alle 14.30, l’ho trovato nell’aiuola in quelle condizioni: l’hanno scuoiato vivo dalle zampe anteriori fino alla coda, parte della quale è stata mozzata. In quello stato avrebbe potuto muoversi al massimo per una quindicina di metri ed è quindi impossibile che l’atroce gesto sia stato compiuto altrove.
Ha inoltre aggiunto: Ho rivolto un appello a tutti i miei vicini di casa perché mi aiutassero a individuare chi potesse aver compiuto tali crudeltà, ma nessuno ha voluto parlare. È un fatto gravissimo e atroce che non deve rimanere impunito. Tre anni fa mi hanno avvelenato il cane, mentre poco tempo fa un altro gatto è morto dopo aver mangiato delle esche killer. Ho i miei sospetti e un’idea di chi possa essere stato, alcuni giorni prima del macabro ritrovamento ho anche ricevuto delle intimidazioni, ma non ho le prove. Se qualcuno ha visto qualcosa, che parli: una crudeltà simile non è tollerabile.
Non vi sono dubbi dunque che il probabile autore del terribile gesto sia un vicino o una persona residente nella zona, forse infastidito dalla presenza del gatto. La donna ha provveduto a presentare denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Artogne, all’ENPA e agli uffici competenti dell’ATS e si spera che il responsabile di questo atto di barbarie sia al più presto individuato e che sconti la massima pena per il suo gesto crudele.
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