Negli Stati Uniti la famiglia di una bambina disabile ha denunciato una scuola per aver negato alla figlia la possibilità di portare il suo cane con lei. Il cane è un ausilio fondamentale per la bambina e la Corte Suprema ha emesso una sentenza a suo favore, contro ogni forma di discriminazione.
Negli Stati Uniti La Corte Suprema ha votato all’unanimità la decisione di concedere a una bambina di 12 anni del Michigan affetta da una forma di paralisi celebrale a portare il suo cane con sé a scuola. Per le sue problematiche motorie la bambina ha bisogni de cane che la supporta nelle sue azioni quotidiane e soprattutto nei suoi spostamenti, favorendo i suoi movimenti e assistendola in alcune necessità pratiche, quali aprire porte o spostare oggetti.
Più volte la famiglia della bambina aveva fatto presente le sue difficoltà, ma si era sempre vista negare la possibilità di poter far accompagnare la figlia a scuola dal cane, così ha deciso di intraprendere un percorso legale e di rivolgersi alla Corte Suprema che ha infine deciso a favore della bambina, sulla base delle evidenti e inconfutabili necessità dovute al suo problema. La causa era stata intrapresa nel 2012 contro una scuola elementare del Michigan che la bambina frequentava prima di cambiare istituto.
Il dirigente scolastico all’epoca aveva negato l’ingresso all’animale. Secondo i capi di accusa, la scuola è andata contro l’Americans with Disabilities Act. La madre della bambina, dopo la sentenza ha dichiarato: Ho visto con i miei occhi come Wonder aiuti mia figlia a crescere in modo più autosufficiente e fiducioso. Siamo grati che la Corte Suprema abbia chiarito che le scuole non possono trattare i bambini con disabilità in modo diverso rispetto agli altri, ostacolando la ricerca della loro indipendenza.
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