Cane “vandalo”: danneggiava le auto, ora è agli “arresti domiciliari”

Ad Asti un cane meticcio di grossa taglia si è reso artefice di numerosi danni a diverse autovetture, graffiando la carrozzeria e strappando targhe e paraurti di alcuni veicoli che passavano fuori al suo giardino. Il suo proprietario è stato multato e ora il cane dovrà restare chiuso in casa.

Sembrerebbe un racconto surrealista, soprattutto per l’incredibile scoperta del protagonista di quest’insolita vicenda. Tutti si sarebbero aspettati infatti che l’autore degli atti vandalici verificatesi ad Asti negli ultimi tempi, ai danni di molte auto fosse un uomo e invece… era un cane! Si, proprio un cane, un meticcio di grossa taglia di nome Achille che come passatempo preferito amava distruggere le auto, lanciandovisi contro allo scopo di aggredirle dopo aver scavalcato il recinto del suo giardino ogni volta che ne vedeva passare una, non risparmiando nemmeno i veicoli di grossa cilindrata.

Non si tratta di un cane aggressivo, infatti chi lo conosce sa che è un cane estremamente mite con le persone, ma qualcosa gli scatta di irrefrenabile quando vede un veicolo passare e non può fare a meno di inseguirlo come se fosse un temibile nemico da distruggere. Il cane finora ha aggredito molte automobili, danneggiando la carrozzeria e soprattutto strappando via le targhe sulle quali si accaniva con particolare veemenza. Si è scagliato finanche contro l’auto della Polizia Municipale di Asti, intervenuta su segnalazione, con la stessa tipologia di aggressione, ossia graffiando la lamiera e provando a staccare targa e parafango.

Gli agenti hanno dichiarato: Quando siamo arrivati ha puntato il parafango della nostra macchina. Poco prima aveva staccato di netto la targa di un’altra macchina e il proprietario non sapendo che fare ci aveva chiamato. Colto in flagrante, il cane è stato riportato dal suo proprietario, che è stato multato e ammonito di tenere il cane unicamente in casa, senza farlo più uscire in giardino. In pratica, il cane è stato messo agli “arresti domiciliari”.

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