A Lipari un cagnolino abbandonato si è lanciato in mare rischiando di annegare. Salvato da un’imbarcazione, è stato portato al sicuro e ora è in attesa di essere adottato.
A Lipari, una delle isole più popolose dell’arcipelago eoliano, un cagnolino è stato salvato da un’imbarcazione di pescatori. Il piccolo meticcio era stato sicuramente abbandonato in una delle spiagge vicino ai faraglioni, raggiungibile solamente via mare. Un destino crudele scelto dall’uomo per lui, perché lì non avrebbe avuto nessuna possibilità di sopravvivenza. Il cagnetto, disperato, appena ha visto un’imbarcazione in prossimità della spiaggia, si è lanciato in mare, forse nel tentativo di chiedere aiuto. Le persone a bordo della barca si sono subito avvicinate alla spiaggia e hanno tratto in salvo il cagnolino che ha rischiato di annegare.
Dopo averlo rifocillato, una volta raggiunta la terraferma, lo hanno affidato alle cure della veterinaria Laura Gulotta, Presidente dell’ENPA delle Eolie. Il cane non era provvisto di microchip ed è evidente che chi lo ha portato su quella spiaggia volesse disfarsene definitivamente. Adesso il piccolo sta bene ed è in attesa di una famiglia che possa adottarlo. Un’avventura finita fortunatamente bene, ma che avrebbe potuto concludersi tragicamente. L’abbandono è un evento estremamente traumatico per un cane che è sempre stato abituato a vivere in casa e non conosce i pericoli della strada e non sa cavarsela da solo. Questo è il motivo per cui molti animali abbandonati muoiono in modo tragico.
Da tempo ci si batte per delle campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono, ma purtroppo c’è ancora tanta strada da fare, nonostante, secondo le attuali leggi in vigore, l’abbandono di animali è un reato contravvenzionale che l’ordinamento italiano punisce secondo l’Articolo 727 del Codice Penale. Tale norma prevede che: Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. Si spera che in futuro tale normativa possa fungere da deterrente e che pene sempre più severe siano applicate a chi abbandona i propri animali da compagnia.
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