L’ENPA si costituirà parte civile nel processo contro due uomini che uccisero un cane meticcio a fucilate all’interno Consorzio di Bonifica Burana, a Bondeno, in provincia di Ferrara.
Un caso di efferata crudeltà si è consumato lo scorso 2 gennaio a Bondeno, in provincia di Ferrara, all’interno del Consorzio di Bonifica Burana, dove un uomo aiutato da un suo collega, ha ucciso il proprio cane a fucilate. Il povero cagnolino, inseguito e poi crivellato di colpi, dopo essere stato ucciso è stato rinchiuso in un sacco e gettato nella spazzatura. Secondo l’ENPA, una vera e propria esecuzione da Chicago anni ’20.
Non sono mai stati chiariti i motivi dell’uccisione a sangue freddo, si è trattato forse di un raptus o di una sorta di “gioco” al tiro al bersaglio, nulla è chiaro di ciò che abbia potuto spingere a un simile gesto, ma la cosa certa è che gli uomini sono stati denunciato per animalicidio, aggravato dal fatto che il crimine sua stato commesso in concorso di colpa. L’Ente Nazionale Protezione Animali si costituirà parte civile nel processo a loro carico e, in attesa del giudizio, chiede che siano presi alcuni provvedimenti a loro carico, cominciando da una sospensione dal servizio presso il Consorzio e dal ritiro del porto d’armi e che siano fatte tutte le verifiche del caso per accertare se gli uccisori del meticcio non fossero anche dei cacciatori: in tal caso la sospensione e il ritiro del tesserino venatorio sarebbero un passaggio doveroso e ineludibile.
I dirigenti del Consorzio della Bonifica Burana, in merito all’accaduto hanno commentato: Esprimiamo tutto lo sdegno per l’inammissibilità del grave fatto compiuto. Prendiamo le distanze da quanto accaduto e abbiamo già attivato quanto previsto dal contratto di lavoro per i propri dipendenti in ordine all’applicazione dei provvedimenti disciplinari.
Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’ENPA, ha dichiarato: Apprendo che di fronte ad un crimine così raccapricciante, accaduto tra l’altro su quello che può essere considerato il luogo di lavoro dei due personaggi, il Consorzio di Bonifica ha annunciato provvedimenti disciplinari a loro carico. Mi auguro che le intenzioni e le parole abbiano un seguito: quanto accaduto a Bondeno è un fatto di inaudita crudeltà. Un fatto che ricorda la pratica con cui alcuni cacciatori erano soliti “disfarsi” degli animali non più adatti all’attività venatoria. A questi reati è fondamentale rispondere in modo fermo e adeguato. Naturalmente siamo in prima in fila per tutte le iniziative, giudiziarie e non, che si rendessero necessarie per dare giustizia al povero cagnolino.
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