L’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, Presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, in merito alla decisione della Commissione Affari Costituzionali del Senato di rinviare l’applicazione di alcune restrizioni all’utilizzo di animali nei test di laboratorio, ha affermato: “Sui test con animali Governo e maggioranza ci condannano ad un nuovo Medioevo della Scienza”
Con la proroga di tre anni per l’entrata in vigore del divieto di utilizzare animali per test sulle sostanze di abuso e sugli xenotrapianti, il governo-fotocopia guarda al passato e contraddice se stesso per ben due volte: va contro il Decreto Legislativo predisposto dal Ministro della Salute (sempre l’On. Lorenzin) non in una lontana era geologica, ma nel 2014, e supera anche la concessione (un anno di proroga) accordata nel testo originario del decreto milleproroghe. Così l’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta la decisione della Commissione Affari Costituzionali del Senato sul rinvio dell’applicazione di alcune restrizioni all’utilizzo di animali nei test di laboratorio.
Non è un caso – spiega l’ex ministro – che sia stato ascoltato solo il parere di una parte, quello dei ricercatori appesi ad un modo superato di raccogliere dati. Nessuno stupore. Gli ultimi governi hanno già abbondantemente dimostrato di non credere nei metodi alternativi (sui quali Paesi come gli Stati Uniti investono milioni di dollari), condannandoci ad un nuovo Medioevo della scienza. I test sugli animali per le sostanze di abuso sono completamente superati e ormai ingiustificabili. Gli animali non fumano e non si drogano: perché riempirli di fumo e di droghe?
Farò tutto il possibile ad ogni livello – prosegue l’Onorevole Brambilla – perché le sofferenze di tantissimi animali non siano inutilmente prolungate, nello spirito della legge che ho promosso, per cui mi sono tanto battuta e che è stata votata dal Parlamento a larghissima maggioranza all’inizio di questa legislatura. Non permetterò che vada disperso un impegno pluridecennale che ha portato risultati concreti come il divieto di allevare cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione e le altre norme restrittive che ora si vorrebbero aggirare.
Ha inoltre aggiunto: Milioni di italiani dicono no allo sfruttamento degli animali nei laboratori. Sui test “in vivo” è tempo di voltare pagina e di puntare decisamente sui metodi alternativi, impiegando risorse adeguate. E verrà presto l’ora di sottoporre al giudizio degli elettori chi demolisce ostinatamente, giorno dopo giorno, tutte le norme di tutela degli animali e dei loro diritti, faticosamente conquistate.
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