Il Governo italiano ha inserito nel piano lupo la possibilità di abbattere i cani randagi. Il piano è stato al momento accantonato, ma non bisogna abbassare la guardia, questo il monito dell’AIDAA.
Non solo l’abbattimento dei lupi, ma una richiesta formale di modificare la legge 281/91 sul randagismo per introdurre la possibilità di abbattere a fucilate i cani randagi con la scusa che sono dannosi per il lupo. Questa proposta non viene dai cacciatori ma è contenuta nel testo del piano di tutela faunistico del lupo che nei giorni scorsi è stato bloccato dalla conferenza Stato-Regioni e che potrebbe già nelle prossime settimane tornare a galla. A pagina 18 (Punto 1.6.2 “Presenza di cani vagati ed ibridazione”) del testo messo a punto dal Ministro Galletti si legge testualmente: Una revisione della Legge 281/91 appare indispensabile per ridurre significativamente l’impatto esercitato dai cani vaganti sul lupo, sulla fauna selvatica e anche sull’uomo. In particolare, è urgente approvare una modifica della Legge 281/91 che permetta di intervenire sui cani vaganti delle aree rurali e sugli ibridi canelupo secondo quanto già previsto dall’articolo 19 della legge 157/92.
La Legge 157 a cui fa riferimento il testo del governo è quella sulla caccia, che all’articolo 19 prevede testualmente: Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l’Istituto verifichi l’inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Il testo continua: Queste ultime potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio. Che tradotto in termini pratici vuol dire: licenza ai cacciatori di sparare ai cani randagi.
Altro che tutelare i lupi – ha dichiarato Lorenzo Croce, Presidente dell’AIDAA (Associazione Difesa Animali e Ambiente) – Il testo del piano nasconde tra le pieghe il via libero alla mattanza a fucilate dei cani randagi senza limiti percentuali, il che vorrebbe dire che le regioni possono dare il via alle mattanze ma anche ad avvelenamenti di massa. Io accuso apertamente il Ministro Galletti, e con lui i governi Renzi e Gentiloni, di voler autorizzare il massacro pianificato del cani randagi, un fatto vergognoso che non può essere taciuto nella sua gravità e che voleva essere fatto passare come principio fondante in un piano che si chiama di tutela dei lupi. Stiamo valutando anche azioni legali contro il ministro assassino di cani.
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