Da tutta Italia parte l’appello per salvare i lupi, formalizzato da una lettera al Ministro Gentiloni, dopo l’approvazione di un piano che ne consente l’uccisione.
Ha sollevato grande scalpore il “Piano di Gestione del Lupo” approvato dalla riunione tecnica della Conferenza Stato-Regioni tenutasi il 24 gennaio 2017 che, dopo 46 anni di protezione, consente di uccidere i lupi in deroga alle norme di tutela. Il testo passerà al voto finale al Governo e ai Presidenti delle Regioni il prossimo 2 febbraio. Le associazioni animaliste quali LAV, ENPA, LAC, LIPU e LNDC OIPA, LEAL, NALA si sono rivolte ai Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, chiedendo di prendere posizione e pretendere l’eliminazione del paragrafo di legge che riaprirebbe la caccia ai lupi e ne autorizzerebbe l’uccisione indiscriminata. È stata inoltre lanciata una petizione online che sarà consegnata al Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Paolo Gentiloni, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Stefano Bonaccini.
Di seguito il testo della lettera:
Chiediamo al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, di non consentire gli abbattimenti legali del lupo e assicurare invece attraverso il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” in corso di approvazione un maggiore impegno per: aumentare la lotta al bracconaggio attraverso un aumento delle pene e delle sanzioni ed un potenziamento della vigilanza con l’attivazione di squadre specializzate nella prevenzione e nelle indagini antibracconaggio; aumentare il contrasto al randagismo e affrontare con maggiore determinazione il problema dell’abbandono dei cani per prevenire il fenomeno dell’ibridazione con il lupo; applicazione e valutazione dell’efficacia degli strumenti di prevenzione e protezione dei danni alla zootecnia; garantire un tempestivo e completo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, senza disparità di trattamento tra le diverse Regioni; attuazione di una seria e costante campagna per la tutela del lupo con particolare riguardo al ruolo svolto dai mezzi di informazione; l’avvio di un monitoraggio della specie a scala nazionale e scambio delle informazioni a livello trans-frontaliero per le Alpi.
Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale Verdi tutela e salute degli animali, autore e promotore della petizione, ha scritto: La Conferenza Stato-Regioni il 24 gennaio 2017 ha autorizzato l’abbattimento dei lupi, in un contesto in cui già centinaia di lupi vengono brutalmente uccisi dal bracconaggio con il fucile, bocconi avvelenati o lacci di filo metallico. L’approvazione definitiva del “Piano per la conservazione del lupo” ci sarà il 2 febbraio, in sede politica, quando lo voteranno il ministro dell’Ambiente e i rappresentanti delle giunte regionali. Possiamo e dobbiamo fermarli.
Sul sito della LAV, che ha lanciato l’hashtag #CacciaunNO, si legge: La protezione, conservazione e gestione del lupo è una tematica transnazionale, di grande rilievo nel panorama europeo. L’Italia ha rivestito e riveste un ruolo fondamentale nel ripopolamento di tali animali non solo nel territorio nazionale, ma anche all’estero […] Dopo aver corso il rischio di estinzione, dal 1971 il lupo gode di una stringente protezione nel nostro Paese. È inserito nella lista delle specie “particolarmente protette” presente all’Art.2 della Legge n.157 del 11 febbraio 1992. Chiunque dovesse uccidere un lupo, o anche solamente catturarlo, rischia l’arresto da due a otto mesi. Tuttavia oggi, dopo 45 anni di protezione totale, rischia di aprirsi una nuova stagione di persecuzioni. Il nuovo piano di gestione e conservazione del lupo, al momento allo stato di bozza, prevede infatti l’uccisione di cani vaganti e ibridi, oltre che di una quota annuale del 5% dei lupi. La LAV è impegnata quotidianamente affinché le ipotesi di abbattimento vengano stralciate dalla versione definitiva del Piano. Perché la vita di lupi, cani e ibridi, non può essere ridotta a merce di scambio per allevatori e bracconieri.
La LAV ha pubblicato anche due importanti documenti: Dichiarazione per la gestione non letale del lupo e Verso un Piano di gestione e conservazione del lupo in Italia e si spera davvero di riuscire a fermare questo progetto e possano piuttosto attuarsi misure più stringenti per la tutela di questa specie.
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