Combattimenti tra cani legali: la proposta shock di un senatore

Perché i combattimenti tra i cani sono illegali e quelli tra uomini no? La dichiarazione shock di un senatore americano fa scattare l’indignazione. E l’attore Dave Bautista gli risponde a tono: “Mettetelo in una gabbia con me”

Al peggio non c’è mai fine, questo purtroppo lo sappiamo bene. Ma che nel 2016 qualcuno possa pensare che i combattimenti tra cani non dovrebbero essere illegali pare semplicemente un’assurdità. Il fatto che poi lo abbia dichiarato un membro del congresso americano, ovvero il senatore repubblicano Steve King dell’Iowa, è agghiacciante. Semplicemente agghiacciante. E come è giusto che sia questa sua frase ha scatenato subito un vespaio di polemiche. E ci mancherebbe.

Quel che più preoccupa poi è la spiegazione data dal politico all’intervistatrice che lo ha incalzato sulla precedente affermazione. Steve King ha detto che visto che agli uomini è permesso combattere, non vedeva il motivo per cui anche i cani non potessero farlo. E, non contento, ha continuato: “È sbagliato mettere gli animali su un piedistallo al di sopra degli umani. C’è qualcosa di marcio in una società che pensa sia un crimine vedere i cani che combattono, ma non c’è nessuna legge che vieti a qualcuno di vedere persone che lottano”.

Immediata la reazione di un attore da sempre molto impegnato nelle cause animaliste. Si tratta di Dave Bautista, ex wrestler (con il nome Batista) e ora tra l’élite hollywoodiana grazie ai film Spectre della saga di 007, I guardiani della galassia di casa Marvel e Blade Runner 2049, l’atteso sequel del cult. Le sue parole lasciano trasparire una rabbia, a nostro modo di vedere, più che giustificata. “Mettetelo in una gabbia con me e gli farò cambiare aspetto, lo prometto. I cani non si allenano da soli a combattere e non si mettono da soli nelle gabbie”. Ed è proprio questo il punto focale della questione, caso mai ci fosse davvero bisogno di sottolinearlo. I nostri amici a quattro zampe non possono certo scegliere di combattere né tantomeno di essere rinchiusi e addestrati. Ma c’era davvero bisogno di dirlo? Purtroppo pare di sì.

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