È morto a 36 anni l’esemplare maschio di orca assassina di nome Tilikum dell’acquario Sea World Parks negli USA, diventato famoso grazie al documentario “Blackfish”.
Grande lutto al parco acquatico di Sea World Parks negli USA. Tilikum, un esemplare maschio di orca assassina, è deceduto a causa di una grave infezione batterica polmonare combattuta per mesi invano. Tilikum era famoso in tutto il mondo poiché nel 2013 fu scelto come protagonista del film documentario della CNN Blackfish. La pellicola aveva messo alla luce le difficili condizioni di vita delle orche cresciute in cattività come Tilikum, che sin da cucciolo ha sempre vissuto lontano dal suo habitat naturale. Il documentario suscitò numerose proteste da parte degli animalisti di tutto il mondo e causò la sospensione di numerosi spettacoli nei parchi acquatici di San Diego, Orlando e San Antonio.
Purtroppo la popolarità di Tilikum è legata anche ad altre vicende, poiché negli anni in cui è stato ospite del Parco Acquatico ha ucciso tre persone. Il primo incidente accadde in Canada nel 1991, dopo che un addestratore era caduto accidentalmente in acqua. Nel 1999, a Orlando, a perdere la vita fu un visitatore aveva valicato le recinzioni di sicurezza, cadendo anche lui in piscina. L’ultimo tragico episodio accadde nel 2010, anno in cui, al termine di uno spettacolo acquatico, Tilikum trascinò in acqua la sua addestratrice.
Per quanto questi incidenti siano terribili, non bisogna scaricare le colpe su questi animali, che, violati nella loro natura, conducono una vita snaturata e stressante, lontani dal loro habitat. In seguito a tali vicende e alle inevitabili critiche da parte dei difensori degli animali, la stessa catena di parchi aquatici dove viveva Tilikum è stata costretta a smettere di allevare in futuro altre orche assassine. Come ha riferito dal Presidente e Amministratore Delegato della SeaWorld Parks and Entertainment, le attuali orche che vivono in cattività non saranno liberate nei loro rispettivi habitat per non compromettere la loro sicurezza, ma da anni l’azienda non sta più catturando nuovi animali. Ci si augura che in futuro anche altri zoo e parchi acquatici aboliscano l’allevamento di animali in cattività.
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