Nella rubrica settimanale di Velvet Pets un esperto potrà risolvere i dubbi sulla salute dei vostri amici a quattro zampe. Questa settimana parleremo dell’anaplasmosi canina, una malattia infettiva trasmessa dalle zecche.
L’anaplasmosi, più comunemente conosciuta come febbre canina o febbre da zecca del cane, è una delle malattie infettive più diffuse tra i cani. Si tratta di una patologia trasmessa dalle zecche che vivono nelle aree boschive e nelle zone rurali, non a caso soprannominate “zecche del bosco” (Ixodes ricinus). Tali zecche trasmettono il batterio Anaplasma phagocytophilum attraverso il morso e, oltre ai cani, possono colpire anche pecore, capre, bufali, cervi, zebù e perfino l’essere umano. Il batterio, una volta a contatto col sangue, colpisce i globuli bianchi, causando danni permanenti.
SINTOMI
La sintomatologia di questa malattia infettiva si evolve in tre fasi: la prima fase è quella dell’incubazione che dura circa 15 giorni e, dopo che il batterio è entrato nel circolo ematico dell’animale, si manifestano i primi sintomi quali febbre alta e inappetenza. Dopo il primo periodo di incubazione, si susseguono i sintomi più forti dell’infezione quali: letargia, gonfiore, astenia muscolare, diarrea e vomito. Con il susseguirsi dei giorni avviene un peggioramento della sintomatologia della malattia, e se il virus non viene diagnosticato e debellato in tempo, il cane va incontro a problemi neurologici, renali e a difetti della coagulazione del sangue, poiché tale virus riduce i globuli bianchi e le piastrine.
DIAGNOSI
Per verificare se il batterio abbia colpito il nostro amico a quattro zampe, è possibile realizzare un Test PCR, le analisi del sangue, e in particolare un esame emocromocitometrico completo (CBC), oppure le analisi delle urine.
CURA E PROFILASSI
Per curare l’anaplasmosi canina, il veterinario di fiducia prescriverà cure a base di antibiotici, generalmente affiancate da farmaci mirati a ristabilire l’equilibrio fisico del cane. Con una corretta e tempestiva somministrazione dei farmaci, il virus può essere debellato nel giro di 5 giorni, ma nel caso in cui non sia diagnosticato in tempo, i rischi di una probabile ospedalizzazione sono molto alti. Non esiste alcun vaccino specifico per prevenire il batterio Anaplasma phagocytophilum, ma è possibile tenere lontano le zecche che possono trasmetterlo, grazie ad un costante uso di antiparassitari.
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