Taglia di 10.000 euro sugli assassini del gatto ucciso con i petardi a Tortora

L’AIDAA ha messo una taglia di 10.000 euro sugli autori della barbara uccisione del gatto fatto esplodere con dei petardi a Tortora, in provincia di Cosenza.

Dopo l’atto di estrema crudeltà accaduto a Tortura, dove il giorno di Santo Stefano un gattino è stato barbaramente ucciso facendolo saltare in aria con dei petardi (LEGGI ANCHE ORRORE A TORTORA: RIEMPIONO DI PETARDI UN GATTINO E LO FANNO ESPLODERE), l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di mettere una taglia di 10.000 euro sulla testa dell’autore o degli autori di questo scempio. AIDAA pagherà la taglia a chiunque sarà in grado di fornire informazioni che porteranno all’individuazione ed alla condanna definitiva dell’assassino o degli assassini del gatto. Siamo davanti a un atto di crudeltà senza precedenti– ha affermato Antonella Brunetti, pro-presidente di AIDAA e responsabile del settore gatti dell’associazione.

Ha inoltre aggiunto: Speriamo che la gente si ribelli e a furore di popolo individui e consegni alla giustizia i responsabili di questo atroce atto che non ha alcuna possibile giustificazione, i responsabili devono pagare fino in fondo.  Intanto la polizia locale e le forze dell’ordine stanno lavorando all’acquisizione di possibili filmati di telecamere private  che possono aver ripreso quanto accaduto o i responsabili di questo orribile atto prima o dopo che lo hanno compiuto.

Taglia di 10.000 euro sugli assassini del gatto ucciso con i petardi a Tortora

Durissimo il presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce, che punta il dito sulla subcultura di certe realtà e sulle pene miti per chi commette questo tipo di reati: Abbiamo davanti agli occhi la questione del cane Angelo, ora tocca a questo gatto. Il Governo e il Parlamento si sveglino e inaspriscano le pene portando in galera nel senso vero della parola i responsabili di queste barbarie, oppure prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo, perché l’indignazione per questi atti è assolutamente comprensibile.

Photo Credits: Twitter

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