Albano Carrisi ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti relativamente all’uccisione di un airone nei pressi della sua tenuta. L’uccello acquatico probabilmente è stato vittima di una battuta di caccia.
Albano Carrisi, da poco rientrato a casa dopo il delicatissimo intervento al cuore (LEGGI ANCHE ALBANO CARRISI OPERATO D’URGENZA NELLA NOTTE: HA AVUTO UN INFARTO), durante una passeggiata nella zona dei laghetti in località ‘La Mea’ a Cellino San Marco, nel percorso dell’habitat lacustre vicino “La Masseria”, si è imbattuto nella carcassa di un airone stellato, ucciso probabilmente dai cacciatori. Sdegnato dall’accaduto, il cantante ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti: Sporgerò denuncia ai carabinieri come atto dovuto per il rispetto totale che ho per la natura. Fino a quando potrò, cercherò di imporlo. La natura è energia e armonia e gli uccelli hanno il diritto di volare e non di essere abbattuti.
Tra l’altro – ha inoltre affermato – questa specie è un indicatore di zone di acqua pulita. Questo episodio mi ricorda quanto fu difficile ritornare in questa terra. Qui negli anni Settanta sembrava di stare in Vietnam, si continuava a sparare ogni giorno, a ogni ora. Gli aironi sono uccelli acquatici che vivono prevalentemente nelle zone umide, soprattutto intorno ai laghi e ai fiumi. Sono animali innocui per l’uomo, che in nessun modo possono, tra l’altro, costituire un bersaglio utile per la caccia. Sono uccelli molto belli, le cui dimensioni raggiungono i 120 cm di lunghezza, con un’apertura alare di 1,80 m. Il colore del piumaggio varia da specie a specie: l’airone azzurro presenta una colorazione grigio-azzurra, con il ventre nero; l’airone rosso è invece caratterizzato da un piumaggio marrone; l’airone cenerino, simile all’airone azzurro ma notevolmente più piccolo, possiede un colorito più chiaro e tenue.
Una volta accoppiatisi, costruiscono grandi gruppi di nidi, noti come garzaie, che possono considerarsi dei veri e propri monumenti naturali. L’airone stellato, detto anche tarabuso, è un uccello molto che si credeva estinto. L’uccisione di uno di questi esemplari, oltre a costituire un atto di violenza gratuita, rappresenta un reato in quanto la legge vieta espressamente di infrangere le regolamentazioni internazionali vigenti a tutela delle specie a rischio.
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