A Chengdu, in Cina, un cane è stato trafitto da due frecce per essere catturato allo scopo di essere venduto al mercato della carne.
Se ne andava in giro con due frecce conficcate nel suo piccolo corpicino un cagnetto che è stato infilzato a Chengdu, in Cina, allo scopo di essere venduto poi al mercato della carne. Se non fosse stato subito soccorso da un passante che ha assistito alla scena crudele ed è prontamente intervenuto, sarebbe sicuramente morto tra sofferenze atroci. L’uomo ha prontamente richiesto l’intervento dei volontari dell’Associazione Qimin Small Animal Protection che sono riusciti a recuperare il cane e a fornirgli tutte le cure necessarie per salvargli la vita. Il cagnolino era stato trafitto da una balestra e le frecce avevano colpito la spalla e il collo, ma fortunatamente i dardi non hanno colpito la spina dorsale. Lo scopo era catturarlo per farlo poi finire sui banchi di macello dove vengono barbaramente uccisi migliaia di cani ogni anno (LEGGI ANCHE CINA, FESTIVAL DELLA CARNE DI CANE: 10MILA VITTIME IN UN GIORNO).
Da anni da ogni parte del mondo si levano proteste contro la barbara usanza di uccidere cani allo scopo di venderli poi nelle macellerie della Cina e per porre fine al Festival di Yulin, manifestazione creata nel 2009 per incentivare il turismo che da subito ha scatenato polemiche da parte degli animalisti di tutto il mondo per la cui abolizione sono state lanciate migliaia di petizioni (LEGGI ANCHE YULIN, IL FESTIVAL DELLA CARNE DI CANE TORNA ANCHE NEL 2016: AL VIA GLI APPELLI PER FIRMARLO e FESTIVAL DELLA CARNE DI CANE: GLI APPELLI SOCIAL PER FERMARE GLI ORRORI DI YULIN NON BASTANO). Anche l’Onorevole Brambilla si è schierata duramente contro (LEGGI ACHE L’ONOREVOLE BRAMBILLA SCENDE IN CAMPO CONTRO IL MASSACRO DI YULIN e ANCHE LE STAR SI SCHIERANO CONTRI IL FESTIVAL DI YULIN).
Il povero cagnetto trafitto dalle frecce fortunatamente si è salvato e la sua storia è stata condivisa sui social dal China’s Rescues and Shelters. In meno di dodici ore in migliaia hanno chiesto notizie del cane, che grazie all’intervento del Qimin, che ogni anno si prende cura di oltre mille animali fra cani e gatti è ora sotto la nostra protezione e si riprenderà completamente. La Cina ha percorso una prima tappa per bandire il commercio della carne di cane: un’industria che è socialmente destabilizzante e moralmente ripugnante. Il commercio della carne di cane è fonte di sofferenza per milioni di cani e decine di milioni di amanti degli animali. La Cina non potrà mai essere un leader mondiale se questo barbaro commercio non sarà reso illegale. Ora si spera per il cagnolino trovi una casa e qualcuno che possa fargli conoscere cosa sia l’amore.
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