A Ruvo di Puglia, tutti gli animali del presepe vivente sono morti tragicamente. Non si è trattato di un incidente, ma di un atto pilotato dalla mano dell’uomo.
Quella che doveva essere una tradizione natalizia si è trasformata in una strage a Ruvo di Puglia, dove gli animali del presepe vivente – allestito come di consueto in una piazza del centro del Paese – sono stati tutti sbranati da un branco di cani randagi, che sarebbe stati fatti entrare volutamente nel recinto, secondo quanto stabilito dalle ricostruzioni dei Carabinieri. In totale 21 galline e 5 conigli sono stati trovati morti, mentre si sono salvati i colombi e un’oca, che comunque ha riportato delle gravi ferite. La terribile scoperta è stata fatta dagli stessi ideatori del presepe che hanno riferito la agghiacciante che si è presentato ai loro occhi: Uno spettacolo orrendo: le galline e i conigli straziati, morti… Poco dopo sul posto sono arrivate le Forze dell’Ordine e i veterinari della ASL che hanno accertato la morte degli animali per morsicatura: una gallina era dilaniata; le altre, come i conigli, presentavano morsi sul collo che li hanno soffocati. Sul posto è giunto anche il Sindaco, che si è messo subito a nostra disposizione.
Secondo ciò che è emerso dai rilievi delle Forze dell’Ordine, quanto è accaduto non è stato un incidente, ma è stato determinato dalla volontà dell’uomo. Qualcuno avrebbe forzato l’ingresso del recinto e vi avrebbe chiuso i cani randagi all’interno, per stimolare il loro istinto predatorio. I cani in realtà sono cani di quartiere, di proprietà del Comune, vaccinati, controllati e rimessi sul territorio e dalla ricostruzione della dinamica dell’episodio si evince che la colpa di quanto accaduto non può essere attribuita a loro, in quanto si è trattato di un gesto pilotato dall’uomo, studiato e premeditato.
Attualmente sono in corso delle indagini per risalire ai responsabili e restano incomprensibili i motivi di tale atto efferato. Il sindaco del Paese ha annunciato: Non ci saranno più animali vivi nel presepe, anche perché già un paio di anni fa c’era stato un atto di inciviltà simile. Non sono mancate polemiche sull’accaduto da parte degli animalisti e non solo, che hanno espresso le loro perplessità rispetto alla decisione di tenere animali all’interno di un presepe, ma il problema più grande, secondo quanto denunciato a livello locale, sembra essere la mancanza di vigilanza e di sicurezza.
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