Il Kopi Luwak è una qualità di caffè molto pregiata e annoverata tra le più costose al mondo, ma la sua produzione nasconde una terribile crudeltà perpetrati ai danni degli zibetti, animali catturati e allevati in condizioni orribili.
I palati raffinati che spendono tanto per il caffè Kopi Luwak, sanno che si tratta di un caffè defecato e per di più in queste condizioni? Questa è la domanda che viene fatta ad un barista riguardo il pregiato e costosissimo Caffè Kopi Luwak, il cui prezzo può variare da 500 a 900 euro al kg, ma che nasconde una verità terribile di sfruttamento intensivo e crudeltà spietata nei confronti degli zibetti. Il Kopi Luwak è infatti un tipo di caffè o di caffè prodotto con le bacche, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto comune delle palme. Il nome deriva dall’indonesiano Kopi, caffè, e Luwak, nome locale dello zibetto delle palme. Questo particolare tipo di caffè viene prodotto principalmente nelle isole di Sumatra, Giava, Bali e Sulawesi, nell’arcipelago indonesiano.
Le bacche del caffè sono parte integrante della dieta dell’animale, così come insetti, piccoli mammiferi, piccoli rettili, uova e nidi di uccelli. La parte interna della bacca di caffè non viene digerita; tuttavia gli enzimi digestivi dello zibetto intaccano la parte esterna, eliminando parte delle proteine che conferiscono il sapore amaro. La caratteristica organolettica principale che distingue il Kopi Luwak consiste infatti in una minore percezione del gusto amaro e in un retrogusto di cioccolato. Il Kopi Luwak viene prodotto in quantità limitate, circa 500 Kg da zibetti selvatici e 50 tonnellate l’anno da allevamenti ed è il caffè più costoso al mondo: una tazzina di caffè può costare arrivare a superare i 10 euro.
Ma questo gusto speciale ha il sapore della crudeltà, poiché gli zibetti utilizzati nella produzione di questa speciale variante di caffè sono sottratti al loro habitat naturale e vivono tutta la loro esistenza rinchiusi in gabbie anguste dove sono costretti a cibarsi forzatamente delle bacche, resi folli dalla prigionia e dall’eccessiva assunzione di caffeina. In tutto il sud-est asiatico sorgono allevamenti intensivi di zibetti tenuti in gabbia in batteria e alimentati forzatamente. Le loro condizioni di vita sono terribili, esattamente come quelle dei polli allevati in batteria. Gli zibetti sono catturati e allevati in condizioni di crudeltà agghiacciante: lottano per stare assieme ma sono divisi e devono patire una dieta povera e la reclusione a vita in gabbie minuscole.
La loro mortalità è altissima e alcune specie sono a rischio di estinzione. Tale metodo di allevamento è stato documentato nel 2013 dall’organizzazione People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) in Indonesia e nelle Filippine e lo stesso Tony Wild, il commerciante che ha importato questa qualità di caffè in Occidente, ha deciso di non sostenere questo metodo di produzione per la palese crudeltà sugli animali e ha lanciato la campagna Cut the Crap (basta schifezze) per fermarne l’utilizzo. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e, purtroppo, laddove l’interesse economico è forte, anche la vita di esseri senzienti non vale nulla. È tempo però che le coscienze inizino a risvegliarsi…
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