Orrore in treno: pesta a sangue il suo cane e ne causa la morte perché aveva sporcato il sedile

Ronnie è l’ennesima vittima di violenza sui cani, subita non da un folle sconosciuto, ma dal suo stesso proprietario, che su un treno l’ha pestato a sangue e l’ha ridotto in fin di vita.

In Inghilterra, su un treno della contea dell’Essex si è consumato un altro atto di violenza inaudita ai danni di un animale indifeso. Il cane, di nome Ronnie, era uno Staffordshire Bull Terrier che viaggiava insieme al suo proprietario sulla linea diretta da Braintree a Witham. Probabilmente in seguito allo stress del viaggio, Ronnie ha involontariamente sporcato il sedile del treno con i suoi escrementi e ciò gli è costato la vita, poiché la reazione del suo padrone è stata a dir poco furibonda. L’uomo ha iniziato a lanciarlo contro le pareti del treno semivuoto, per poi massacrarlo di botte, schiacciandogli il muso con un piede. Ronnie è morto tre giorni dopo il pestaggio, a causa di una complicazione respiratoria.

Gli agenti della British Transport Police sono venuti a conoscenza della tragedia dopo aver visionato il filmato registrato dalle telecamere di sorveglianza e, per incastrare l’assassino, hanno diffuso gli screenshot del video, affinché qualcuno potesse identificare il responsabile dell’accaduto. Le immagini del video straziante hanno incrementato l’odio di molte persone su Internet nei confronti del proprietario del cane, e, fortunatamente c’è chi ha fornito delle informazioni utili per identificare l’uomo, di 22 anni, originario dell’Essex, che ora dovrà rispondere di maltrattamento e uccisione di animale.

Orrore in treno: pesta a sangue il suo cane e ne causa la morte perché aveva sporcato il sedile

Il suo avvocato ha riferito: Il mio assistito si assume ogni responsabilità. Mi ha detto che aveva bevuto e non ha alcun ricordo di quei momenti. L’uomo sta scontando 21 settimane in carcere per aver esercitato violenza su un animale, ma ciò non ha placato la rabbia che infuria sul web per il suo esecrabile gesto. Da ogni parte del mondo si urla giustizia e si spera in una pena esemplare.

Photo Credits: Facebook

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