Shock a Rimini: anziano sevizia e uccide il gatto della nipote e tortura il cane

Un’abominevole episodio di crudeltà ci giunge da Rimini, dove un anziano ha seviziato e ucciso il gattino della nipote e poi torturato il suo cane per questioni “territoriali”.

Di solito sono gli animali a combattere per i confini “territoriali”, ma gli animali non arriverebbero mai al gesto crudele che ha compiuto un uomo di 76 anni a San Clemente, in provincia di Rimini, il quale non voleva che i cani della nipote, che viveva nell’appartamento contiguo al suo, passeggiassero nel suo giardino. Più volte l’uomo aveva minacciato la sorella, invalida, che in casa aveva un gattino e un labrador di proprietà della figlia: Se li ritrovo qui te li ammazzo – aveva affermato più volte, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe arrivato a tanto, con tecniche da macellaio che rendono il suo efferato gesto ancor più grave. L’uomo ha catturato e sviscerato il gattino e torturato il cane con una tagliola.

Il crudele aguzzino possedeva a sua volta cani e gatti ma non tollerava che gli animali della sorella e della nipote sconfinassero nella sua proprietà. La sorella ha trovato il corpo del suo povero gattino dilaniato e, dopo qualche giorno, anche il cane è stato gravemente ferito, ma fortunatamente è sopravvissuto. Non vi è stato alcun dubbio su chi potesse essere l’autore dello scempio e così la nipote ha deciso di chiamare i Carabinieri, che sono intervenuti e hanno avviato delle indagini sui resti del gattino, dalle quali sono emersi tutti gli indizi che hanno portato al rinvio a giudizio dell’uomo, che ora dovrà rispondere di maltrattamento e uccisione di animali.

Shock a Rimini: anziano sevizia e uccide il gatto della nipote e tortura il cane

Le accuse a suo carico rientrano nei reati penali e prevedono pene dai quattro mesi ai due anni di reclusione. Il processo si è aperto in data 22 novembre 2016 e l’udienza si è chiusa con un rinvio al 7 febbraio 2017, data in cui l’imputato sarà ascoltato dai giudici. Tutta l’Italia spera per lui, come per tutti colori che si macchiano di tali crimini, il massimo della pena applicabile.

Photo Credits: Twitter

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