Continua l’impegno de Le Iene nella campagna contro le violenze sugli animali, con speciali servizi curati dall’inviata Nina Palmieri, la quale ha lanciato una petizione online per porre fine ad ogni forma di violenza sugli animali.
La “Iena” Nina Palmieri continua i servizi speciali sul maltrattamento degli animali. Dopo lo speciale dal titolo L’animale più crudele è sempre l’uomo, dedicato al caso del povero Angelo, il cane seviziato e ucciso a Sangineto, l’inviata, nella puntata dello scorso 6 novembre 2016, ha raccontato la storia della cagnolina Pilù, torturata e barbaramente uccisa a Peccia (LEGGI ANCHE SEVIZIA UNA CAGNETTA E PUBBLICA IL VIDEO DELLE TORTURE: ASSEDIO SOTTO CASA PER CHIEDERE GIUSTIZIA) e ha lanciato la petizione online #controlaviolenzasuglianimali che ha già raccolto più di 114.000 sostenitori. Proprio come nel caso del cane Angelo, purtroppo, in Italia, combattere per i diritti animali significa spesso scontrarsi contro un muro di omertà (LEGGI ANCHE LE IENE A SANGINETO PER IL TERRIBILE CASO DEL CANE ANGELO: IL PAESE RISPONDE CON OMERTÀ E MINACCE) o con l’indifferenza delle persone, oltre che contro un vuoto legislativo.
Ed è proprio per far fronte a questo vuoto di una normativa che sancisca pene severe ed esemplari per chi si macchi dei reati di maltrattamento, uccisione e crudeltà verso gli animali, che è stata pensata la petizione lanciata da Nina Palmieri su Change.org, rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, che si basa sulle seguenti richieste da introdurre nel pacchetto di sicurezza in corso di approvazione, unitamente ad altre misure che rendano finalmente efficace e concreta la tutela della vita degli animali: che sia modificato il titolo IX bis del Codice Penale, non più rubricato come “Dei delitti contro il sentimento per gli animali” ma come “Dei delitti contro gli animali”; che siano introdotte modifiche volte a dare maggiore efficacia concreta alle norme in vigore, al fine di prevenire e reprimere episodi di crudeltà contro gli animali; che siano istituite sanzioni e pene che puniscano la pubblicazione in rete di immagini ritraenti scene di violenza o maltrattamento contro gli animali (salvo che a limitati fini di informazione scientifica e di denuncia sociale); che siano stabilite nuove modalità di esecuzione della pena che abbiano finalità rieducative e risocializzanti per le persone che compiono atti di crudeltà verso gli animali, che molti studi reputano anche socialmente pericolose.
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