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Il mistero dello squalo a due teste

Trovato il primo esemplare di squalo a due teste della specie Galeus Atlanticus, diventato oggetto di studio di alcuni ricercatori spagnoli.

La scienza continua ad interrogarsi senza sosta su quali siano le cause che determinano la formazione di feti di squalo bicefali e, secondo alcune statistiche, la pesca intensiva risulta essere tra i fattori più determinanti per questo tipo di alterazione genetica. Uno degli ultimi rilievi è stato effettuato da alcuni ricercatori spagnoli che hanno scoperto un embrione bicefalo della specie Galeus Atlanticus ed hanno allevato in laboratorio questa specie per studiarne le caratteristiche. Si tratta del primo esemplare bicefalo mai scoperto appartenente a una specie ovipara. Come la maggior parte di casi simili in altre specie (LEGGI ANCHE: LO STRANO CASO DEL SERPENTE A DUE TESTE)  è molto difficile che questi animali riescano a sopravvivere a lungo, a causa dei disturbi generati da anomalie fisiche e neurologiche.

Infatti, come afferma lo scienziato Valentín Sans-Coma che ha studiato quest’ultimo esemplare, è molto difficile che questi squali riescano ad evolversi negli anni e per questo motivo è quasi impossibile che diventino adulti. Lo studio sta analizzando le varie cause di tali mutazioni genetiche, che potrebbero essere determinate da vari fattori, quali l’inquinamento ambientale, la pesca intensiva o le infezioni virali, ma il dubbio più grande rimane per gli embrioni allevati in laboratorio, che non sono sottoposti a nessun tipo di radiazione o sostanza chimica. Tra le specie di squali più soggette a questo genere di malformazioni vi sono i Verdesca, la cui femmina può contenere fino a 50 cuccioli nello stesso periodo di gestazione, con un rischio più alto di anomalie.

Il mistero dello squalo a due testeIl mistero dello squalo a due teste

Due casi di alterazioni genetiche in questa specie sono stati segnalati nel 2008 nell’Oceano Indiano, dove un gruppo di pescatori trovò un embrione di Verdesca a due teste e nel 2011 nel Golfo del Messico Nord-Occidentale e della California, dove furono identificati due gemelli siamesi di questa specie. Nonostante alcune specie animali abbiano una tendenza a questo tipo di mutazioni genetiche determinata dalla loro stessa natura, è pur vero che l’essere umano debba ha gran parte delle responsabilità dell’aumento del verificarsi di questi fenomeni, soprattutto a causa dell’inquinamento atmosferico che affligge ogni giorno le specie animali e il pianeta.

Photo Credits: Facebook

Redazione

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