Ghost è una cagnolina randagia salvata da un gruppo di militari americani in una città del Medio Oriente. Grazie all’intervento di un ex soldato delle forze speciali e al sostegno dell’organizzazione no profit Guardians of Rescue, la piccola, che viveva in condizioni di grande pericolo, è stata portata al sicuro e poi adottata.
C’è chi abbandona e maltratta gli animali e chi invece organizza addirittura delle missioni segrete per salvarli, com’è accaduto nel caso di Ghost, una cagnolina randagia che è stata salvata da alcuni soldati americani in Medio Oriente. La cagnetta, soprannominata Ghost, era l’unica superstite del suo branco, poiché gli altri cani erano stati uccisi da alcune persone del posto. I militari americani che l’hanno trovata le hanno dato da mangiare e l’hanno accolta nella loro base militare, dove ha trascorso diversi giorni, facendosi amare da tutti. Purtroppo però era impossibile tenerla a lungo nella base e, a causa dei rischi imminenti nella città, i soldati volevano portarla in un luogo più sicuro, ma l’operazione è stata tutt’altro che semplice e in loro soccorso è intervenuta l’associazione Guardians of Rescue di Smithtown che, per salvare la cagnetta, ha invitato un ex soldato delle forze speciali.
I soldati erano costantemente a rischio e l’unica soluzione era mandare qualcuno di fiducia che aveva esperienza – ha raccontato Robert Misseri, il fondatore di Guardians of Rescue. Non è stato facile per l’ex veterano raggiungere Ghost, poiché l’area in cui si trovava la cagnetta era di difficile accesso, per cui è stato necessario l’intervento dell’ambasciata statunitense. Ha corso un grande pericolo – ha spiegato Misseri – Perché se le persone sbagliate avessero scoperto che un americano stava portando via un cane per i nostri soldati, sarebbe accaduto un disastro. Ma, fortunatamente, l’ex soldato, è riuscito infine a superare il confine con la cagnetta e a tornare con lei negli Stati Uniti, dove Ghost è stata adottata dalla famiglia di Christian Cox, uno dei soldati che si era preso cura di lei in Medio Oriente, che potrà riabbracciarla appena rientrerà a casa. Dunque è davvero il caso di dire missione compiuta!
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