La giornalista de “Le Iene” Nina Palmieri si è recata a Sangineto per parlare con i responsabili delle torture inflitte al cane Angelo, impiccato e ucciso a bastonate, ma l’indifferenza e le minacce di alcuni abitanti del paese hanno confermato la triste omertà e insensibilità di fronte ad un caso simile.
Nessuno ha dimenticato le sevizie inflitte al cane Angelo, preso a bastonate, impiccato e lasciato morire tra sofferenze atroci da quattro giovani ragazzi di Sangineto, in provincia di Cosenza, che hanno poi diffuso il video sui social vantandosi del loro gesto (LEGGI ANCHE: IN PIAZZA PER ANGELO, IL CANE BASTONATO E IMPICCATO DA 4 RAGAZZI “NORMALI”). Gli animalisti di tutta Italia hanno espresso il loro sdegno contro questo gesto tanto efferato quanto immotivato e in molti sono scesi nelle piazze per non dimenticare il povero cane torturato e sperare di ottenere giustizia. Purtroppo però ancora oggi i quattro ragazzi responsabili dell’accaduto sono a piede libero e gli abitanti di Sangineto cercano di difenderli coprendoli e giustificandoli.
A confermare questa triste realtà è stato il servizio de Le Iene andato in onda su Italia Uno il 23 ottobre 2016, che ha messo in luce una realtà davvero sconcertante. La giornalista Nina Palmieri ha raggiunto il piccolo comune per cercare di comprendere le reali motivazioni che possono aver spinto i giovani ragazzi a compiere un atto così crudele verso un cane innocente, che, come si vede nell’agghiacciante video, non ha emesso un solo guaito ed addirittura scodinzolava mentre veniva barbaramente torturato, forse in un’innocente speranza nell’essere umano, che in questo caso di “umano” non ha avuto proprio nulla.
La giornalista, con grande difficoltà, ha tentato di intervistare uno dei quattro ragazzi coinvolti, che non ha espresso nessun tipo di pentimento, sfuggendo alle domande e scappando via. Un atteggiamento favorito e incoraggiato anche da tutti gli altri presenti, che hanno cercato di minimizzare l’accaduto: Hanno fatto una cosa giusto per ridere – ha affermato un barista, che poco prima aveva suggerito a dei ragazzi di bucarle le ruote dell’auto. Altri hanno evitato di farsi intervistare e di rilasciare dichiarazioni ed alcuni addirittura hanno commentato che si stava sollevando un gran polverone inutile, perché “era solo un cane”.
La giornalista è stata finanche minacciata di essere presa a bastonate o “con la pala”, esattamente come il povero Angelo, e sono dovuti intervenire i Carabinieri per cercare di placare il tafferuglio. Con l’arrivo delle Forze dell’Ordine, due dei ragazzi implicati nella vicenda erano sembrati disposti a farsi intervistare, ma un parente lo ha impedito, urlando loro di tornare a casa e iniziando ad inveire contro la giornalista, agitandosi fino ad avere un malore.
Alcune donne del luogo intervistate hanno definito i quattro ragazzi che saranno processati dei “bravi ragazzi”, affermando che la loro “è stata solo una bravata”, mentre il resto del paese si è barricato nel silenzio, nascondendosi dietro il muro dell’omertà. Alla fine la giornalista e l’operatore sono stati invitati dai Carabinieri giunti sul posto a lasciare il Paese, per salvaguardare la loro “incolumità”. Un filmato che lascia sgomenti. Tutto ciò in cui si spera adesso è che giustizia vera sia fatta in sede di processo e che i ragazzi ricevano una pena esemplare, affinché episodi simili non si verifichino mai più.
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