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Squalo bianco semina il panico al Circeo

La scena che si sono trovati davanti alcuni pescatori al largo di San Felice al Circeo, in zona faro, sembrava tratta da un film horror: un tonno di grosse dimensioni è stato completamente smembrato da un morso gigantesco che gli ha tranciato metà corpo. Quasi sicuramente lo spaventoso morso è riconducibile all’attacco di uno squalo bianco, sebbene non siano pervenute alla Capitaneria di Porto segnalazioni di avvistamenti. Sono quasi certo che si tratti di un yellowfin e che sia stato attaccato da uno squalo, ma per poterne definire la specie dovrei poter analizzare il tipo di morso – spiega Luigi Anastasia, Presidente del Circeo Fishing ClubLo squalo bianco ha denti triangolari, il tonno denti a punta e la verdesca una dentatura molto fitta per esempio. Non si esclude che possa trattarsi di uno squalo bianco, anche perché in passato ne erano stati avvistati al largo del Circeo. Due anni fa mi sono imbattuto in un piccolo esemplare di squalo bianco di circa un metro e mezzo. Non dimentichiamo che questa estate sono stati avvistati un’orca ed un capodoglio. sempre al largo delle nostre coste.

Squalo bianco semina il panico al CirceoSqualo bianco semina il panico al Circeo

Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) è sicuramente il più conosciuto e temuto predatore acquatico. La dieta di questa specie risulta molto varia e muta in base alla disponibilità delle prede, all’area geografica e all’età. Durante la fase giovanile lo squalo predilige osteitti, piccoli squali e pesci cartilaginei. Nella fase adulta le sue preferenze si spostano sui pinnipedi. Questo è il motivo per cui spesso gli squali bianchi attaccano i surfisti, la cui sagoma richiama appunto un pinnipede. Il morso dello squalo è molto potente e non lascia possibilità di scampo, soprattutto perché è in grado di mettere in atto diverse tattiche predatorie e diversi tipi di attacco, tutti mortali.

Lo squalo bianco può infatti attaccare per lento avvicinamento subacqueo o con veloci balzi. La tecnica di attacco più frequente consiste nell’azzannare la preda per poi attenderne la morte per lo shock o il dissanguamento. Tutto questo fa pensare a terre lontane e a immagini da film e dunque sembra molto strano pensare che uno squalo dalle dimensioni tali da sferrare un morso di quelle proporzioni possa trovarsi in acque nostrane. In attesa di accertamenti più approfonditi sulla vicenda, resta alto il livello di allarme, soprattutto per i sub e per i pescatori della zona.

Photo Credits: Twitter

Redazione

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