La SICS (Scuola Italiana Cani Salvataggio) è la più importante realtà nazionale dedita alla preparazione dei cani e dei loro conduttori (le cosiddette Unità Cinofile) al salvataggio nautico. Maria Rosaria Cirillo, addestratrice, in questa intervista esclusiva spiega l’addestramento e le principali attività che vedono impegnati i cani da salvataggio sulle coste italiane.
Quali sono le attività della vostra Scuola?
La nostra è la “Scuola Italiana Cani Salvataggio”. È la più grande associazione nazionale, che rappresenta l’Unità Cinofila di salvataggio nautico della Protezione Civile. Sul territorio nazionale siamo circa 300 e lavoriamo su tutti i litorali. Siamo reduci dalle attività di quest’estate, durante la quale i nostri cani sono stati alacremente al lavoro sulle coste per salvare vite umane.
I cani più adatti a questo genere di attività sono di solito cani di grossa taglia?
Sì, generalmente sono Golden Retriever, Labrador e Terranova. Sono cani che hanno una particolare predisposizione all’acqua. Lavorano con noi per circa 18 mesi e gran parte dell’addestramento si svolge a terra, per poi spostarsi in acqua nella fase finale, con tutta una serie di esercizi che sono propedeutici per il salvataggio nautico.
Anche altre razze possono essere dei cani salvataggio?
No, perché i Golden Retriever, i Labrador e i Terranova hanno delle attinenze particolari con l’acqua: hanno un pelo idrorepellente, hanno le cosiddette zampe palmate, sono di grossa stazza. Scendono con noi in acqua anche a temperature molto basse. Noi ci immergiamo anche in pieno inverno e indossiamo due mute, mentre loro scendono con qualsiasi temperatura senza nessun problema, nuotano e si divertono.
Quali sono le varie fasi specifiche dell’addestramento?
Come dicevo, c’è una prima parte a terra, durante la quale si crea la relazione tra il cane e il conduttore, perché partiamo dal presupposto che, quanto più forte è la relazione con il conduttore, tanto maggiori saranno i risultati e qualsiasi cosa noi andremo a chiedere, il cane lo farà perché ha fiducia in noi. La prima parte viene strutturata molto sulla relazione, con un addestramento a terra basato su dei comandi di base. I cani vengono preparati con degli esercizi che saranno propedeutici per l’acqua, per poi arrivare in acqua con le richieste di “aiuto aiuto” e via dicendo.
L’addestramento è necessario anche per il proprietario?
Certo, l’addestramento è necessario sia per il proprietario che per il cane, è un binomio indissolubile.
Dunque anche il proprietario deve avere delle spiccate doti acquatiche e soprattutto una grande resistenza?
Sì, deve essere un abile nuotatore, non necessariamente un campione di nuoto, però deve essere un buon nuotatore. Questo è un requisito molto importante, perché andare a salvare persone in difficoltà richiede una grande forza fisica e la capacità di saper gestire le situazioni in acqua con l’ausilio del cane.
Sul territorio nazionale come organizzate i vostri corsi?
I nostri corsi hanno cadenza settimanale e durano 18 mesi, alla fine dei quali si sostiene un esame nazionale, in seguito al quale viene rilasciato un brevetto; dopodiché si diventa operativi sulle spiagge.
Dopo quanti step si arriva all’esame finale?
Generalmente ci sono tre step: primo, secondo e terzo livello, che è quello che porterà alla preparazione del brevetto.
Quanti salvataggi avete effettuato quest’estate?
Diversi. Su tutto il litorale nazionale circa una decina, anzi forse qualcuno in più.
La media annuale dei salvataggi?
La media annuale è intorno ad una ventina, però è una media approssimativa, perché ci sono degli anni in cui ce ne sono molti di più.
Le persone che conseguono il brevetto si offrono come volontari sulle spiagge italiane?
Sì, diventano operatori della Protezione Civile, volontari della nostra scuola e insieme a noi scendono sulle spiagge e lavorano in una sorta di pattugliamento con i baywatch a quattro zampe.
Ci sono delle spiagge specifiche dove è consentito il pattugliamento? Di solito sulle spiagge vige il divieto di portare i cani, ma le persone annegano ovunque, dunque come funziona?
Esiste una legge nazionale che vieta purtroppo l’accesso ai cani sulle spiagge nel periodo estivo, però i cani da salvataggio e i cani che accompagnano i portatori di handicap, sono autorizzati ad andare in spiaggia ovunque e a intervenire in situazioni di pericolo.
Progetti futuri?
Da poco abbiamo riaperto la nuova sessione di corsi della SICS. Come progetti futuri, nell’immediato ci sarà una grossa manifestazione con la Protezione Civile a fine ottobre.
Photo Credits: Velvet Mag