Con la riapertura della stagione venatoria si è riaperto anche il dibattito sulla caccia. Migliaia di animali sono uccisi ogni anno dall’uomo nelle battute di caccia per puro scopo “ludico”, ma qualche volta gli stessi cacciatori sono vittime di incidenti, anche gravi.
Si riapre la stagione venatoria e si riaccende l’annoso dibattito sulla caccia che vede l’opposizione accesa tra animalisti e coloro che trovano appassionante questo “sport”… Si stima che i cacciatori siano circa 3000 solo nel Nord Italia, un numero considerevole, nonostante i divieti della Forestale che spesso non sono rispettati, tra cui il divieto assoluto di caccia nei parchi e riserve naturali, il rispetto delle distanze minime, che sono di almeno 100 metri da macchine agricole in funzione o da fabbricati o immobili ad uso abitativo o di lavoro, e di 150 metri da strade e ferrovie. Tutto ciò senza considerare gli incidenti costi che comporta andare a caccia, tra tesserino, tasse regionali, tassa per il porto d’armi, polizze assicurative, cartucce, fucile, abbigliamento, etc.
Un insieme di fattori che dovrebbero fungere da deterrente e invitare ad abbandonare questa pratica che costa tante vite di poveri esseri innocenti violati nel loro habitat e uccisi senza pietà e senza alcun motivo, ma i cacciatori non demordono. Tuttavia, come dice il proverbio “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” gli stessi cacciatori infatti spesso sono vittime di gravi incidenti di caccia. Di recente, tra gli incidenti che hanno fatto molto parlare sicuramente quello figlio che ha ferito accidentalmente il padre durante una battuta di caccia e tanti altri episodi simili, accaduti in tutta Italia.
Ma il più eclatante è quello accaduto lo scorso anno a un giovane cacciatore del Trentino che, dopo aver ucciso un cervo, ha riportato gravi lesioni ai testicoli e all’inguine ferendosi con le corna dell’animale. Mentre trascinava la carcassa del cervo morto lungo un sentiero, il ragazzo è scivolato sul ghiaino andando ad urtare all’altezza dei testicoli con una delle corna. Una ferita grave per cui ha rischiato di morire dissanguato. È stato infatti necessario l’intervento delle squadre di soccorso per rianimarlo. Avrà imparato la lezione? Chissà…
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