Crudeltà agghiacciante: cucciolo avvelenato e poi preso a bastonate in testa, si cerca il colpevole [VIDEO]

A Olbia un cucciolo è stato oggetto di una violenza inaudita. Recuperato dai volontari della LIDA, Sezione di Olbia, il piccolo ora lotta tra la vita e la morte.

Lo hanno trovato perché era impossibile non sentire le sue urla erano strazianti. Urlava di dolore e di disperazione il povero cucciolo raccolto dalla Lida di Olbia dopo essere stato oggetto di una barbarie indicibile. Il cucciolo è stato prima avvelenato e poi preso a bastonate in testa. Un gesto di una crudeltà senza pari, che urla giustizia. Fortunatamente è stato raccolto da una ragazza e portato in clinica e ora affidato alla LIDA di Olbia, dove stanno facendo davvero l’impossibile per salvarlo.

Sul sito della LIDA, si legge: Prima lo hanno avvelenato e poi gli hanno dato una bastonata, forse per non far sentire le urla strazianti. È una cosa vergognosa, tutto questo è avvenuto ad Olbia, in zona industriale, accanto al Geo Village. Una ragazza ha sentito le urla strazianti ed è entrata in questo terreno privato ed ha preso questo cucciolo agonizzante. Siamo tornati per vedere se ce ne fossero altri. Il cucciolo è stato portato immediatamente in clinica da questa ragazza, che si è fatta carico delle spese di primo soccorso. Adesso il piccolo è con noi, sotto la nostra protezione. Stiamo facendo l’impossibile per salvarlo. È molto grave, ha il viso gonfissimo per via del forte colpo che ha preso in testa, quindi deve combattere sia contro l’avvelenamento dato da topicida sia con il colpo in testa, sicuramente una bastonata.

Crudeltà agghiacciante: cucciolo avvelenato e poi preso a bastonate in testa, si cerca il colpevole [VIDEO]

È vergognoso, io non so più cosa scrivere, cosa dire – ha aggiunto un responsabile della LIDA  –  perché qui stiamo andando sempre peggio, invece di migliorare si torna indietro. La situazione sta sfuggendo di mano, arrivare ad avvelenare delle creature indifese, pensare di eliminare ammazzando ciò che ci infastidisce, combattere ad armi impari, non è certo da membri di una società civile. Questa zona è piena di discariche, ci domandiamo quale fastidio avrebbe potuto dare questo cucciolo per arrivare a tanto. È un maschietto di circa 3 mesi, lo abbiamo chiamato Salvo. Le autorità sono tutte state messe al corrente del trattamento che ha ricevuto questa creatura.

Il piccolo sta lottando con tutte le sue forze, ma la situazione è davvero critica e solo un miracolo potrà salvarlo. Da Domenica è tenuto in coma farmacologico per non farlo soffrire troppo, in attesa che la sua situazione possa migliorare. Dovrebbe essere sottoposto a risonanza magnetica, ma il trasporto è impossibile.

Crudeltà agghiacciante: cucciolo avvelenato e poi preso a bastonate in testa, si cerca il colpevole [VIDEO]

L’ultimo aggiornamento di oggi della LIDA riporta: Il nostro piccolino è stabile, anche se notiamo un piccolissimo miglioramento, piccolo piccolo e senza illusioni. Ha mosso l’occhio sinistro, ha mosso la lingua leccandosi le labbra, e poco poco quella codina, per noi sono segnali importantissimi. Riusciamo a tenerlo sveglio al massimo 5/10 minuti, anche per capire se le terapie stanno facendo effetto. Non ci illudiamo perché siamo passati troppe volte per questa fase e sappiamo bene che la situazione è molto grave. Chi può essere stato così malvagio da fare tanto male a questo cucciolo? Un esserino indifeso.  Ogni giorno che passa per noi sembra un’eternità, ma per lui è un traguardo, teniamo i piedi ben piantati a terra comunque sperando che da lassù qualcuno lo stia proteggendo. In tanti anni di lotte, di soccorsi abbiamo assistito a malvagità ma questa è veramente terribile. Grazie per la dimostrazione di affetto e del vostro aiuto, abbiamo bisogno di voi.

Ora, il coro che si leva unanime da tutta Italia è: chi ha compiuto questo gesto deve pagare! Persone così vanno fermate a tutti i costi, perché non dimentichiamo che chi è capace di compiere gesti simili su un povero essere indifeso è capace di tutto ed è molto pericoloso per la società.

Photo Credits: Facebook/Twitter

 

 

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