In Indonesia una giovane femmina di orangotango è stata adottata da una famiglia e trattata come una bambina, ma, poiché la legge locale vieta di tenere animali in cattività, la scimmietta è stata poi prelevata di forza e ricondotta nel suo habitat.
Bianca è una giovane femmina di orangotango di soli tre anni. Come tutti i primati, dovrebbe vivere nella natura ma invece la sua vita è stata confinata tra le pareti domestiche di una coppia che la vestiva come una bambina e la trattava come fosse un figlio o un animale domestico. Bianca faceva tutto con i suoi proprietari, mangiava con loro, dormiva con loro e addirittura si nutriva dello stesso cibo. Secondo quanto riportato, la scimmietta era stata acquista nel 2014 dopo averla vista legata ad un albero fuori a una casa. Mi ha intristito talmente vederla lì che ho deciso di comprarla – ha raccontato il proprietario all’International Animal Rescue (IAR).
Poiché gli oranghi di solito stanno con le loro madri finché non raggiungono i 6 o gli 8 anni di età, si suppone che la madre sia stata uccisa. Il Centro IAR è venuto a conoscenza della storia di Bianca nel 2015, quando si è scoperto che viveva a Randau Jungkal, in Indonesia, un villaggio a poca distanza dal centro di accoglienza degli oranghi. Una volta accertato che la scimmia viveva in un appartamento, secondo la legge che vieta di tenere questo genere di primati in cattività, i membri dello Human Orangutan Conflict Response Team si sono recati sul posto per portare via la scimmia, ma la famiglia si è rifiutata di darla via.
Dopo lunghe discussioni, è stato richiesto l’intervento della Forestale della Polizia Locale per poterla liberare. Il proprietario mostrava grande riluttanza a liberare l’orangotango – ha scritto l’IAR in un post pubblicato su un blog – ma gli è stato spiegato che, sebbene Bianca allo stato attuale sia ancora piccola e dolce, nei prossimi anni diventerà più grande e selvatica e, una volta che diventerà ingestibile, sarà sicuramente legata con una catena, chiusa in una gabbia o addirittura uccisa.
Alla fine Bianca è stata prelevata e portata al Centro IAR, dove è stata sottoposta a visite mediche prima di essere messa in quarantena. Trascorsi i 40 giorni, Bianca sarà riportata nella natura, dove ritornerà ad una vita selvatica circondata dai suoi simili. È sicuramente giusto che un primate viva nel suo habitat naturale, ma la domanda da porsi è: la povera scimmietta non avrà sofferto moltissimo nel separarsi da chi l’ha amata, accudita e coccolato per così tanto tempo?
Questo interrogativo riporta al caso di Nim, lo scimpanzé che negli anni ’70, fu oggetto di studio di un gruppo di ricerca della Columbia University, allo scopo di indagare le capacità di acquisizione del linguaggio nel famoso Progetto Nim. Lo scimpanzé fu sottratto alla madre all’età di due settimane e affidato a degli esseri umani, i quali lo trattarono come un bambino. Col tempo Nim manifestò dei comportamenti giudicati violenti, per cui, all’età di quattro anni, venne rimandato indietro con conseguenze devastanti. Dalla sua storia è stato tratto un documentario molto toccante.
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