Nella nostra rubrica “L’esperto risponde” questa settimana cercheremo di capire perché il cane talvolta non risponde ai comandi.
Più volte ci si interroga sulla capacità del cane – e degli animali in generale – di comprendere il significato del linguaggio umano e molti studi sono a sostegno della tesi che i cani non solo riconoscono le parole e sono in grado di memorizzarne fino a 200, ma sono anche in grado di fare delle associazioni di significato complesse. Il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology ha pubblicato i risultati di una ricerca effettuata su un border collie di nome Rico, che ha dimostrato che, insegnandogli il nome corrispondente a determinati oggetti, era in grado di riconoscerli perfettamente. Julia Fischer, una delle ricercatrici che ha fatto parte del team di studio, ha riferito: Rico riesce a capire il significato di una parola e associarlo all’oggetto e lo ricorda nel tempo.
Una più recente ricerca dell‘Università di Yale portata avanti da Angie Johnston, Paul Holden e Laurie Santos ha dimostrato anche di più. Dagli studi di questi ricercatori è infatti emerso che i nostri amici a quattro zampe, non solo sono in grado di comprendere perfettamente il senso delle nostre parole, ma sono anche in grado di formulare una valutazione in merito ad esse. In poche parole, hanno la capacità di valutare il senso delle frasi e prendere decisioni conseguenti alla loro idea. Questo spiegherebbe perché alcune volte non ascoltano i comandi.
In pratica, se il cane non obbedisce a determinati ordini, probabilmente è perché non li reputa “giusti”. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni, dopo aver studiato 40 razze diverse di cani attraverso un semplice esercizio che consisteva nell’inserire una ricompensa all’interno di una scatola trasparente con un coperchio rosso e poi mostrare ai cani come aprirla per poter arrivare al “premio”. Per confondere gli animali, su un lato della scatola era presente un bastone di plastica che veniva spostato più volte prima di sollevare il coperchio, ma che tuttavia non incideva sull’apertura.
Tutti i cani coinvolti nello studio in brevissimo tempo hanno imparato che muovere il finto bastone non era utile ai fini dell’apertura della scatola e dunque saltavano il passaggio, giudicando superfluo il comando impartito. Un comportamento che dimostra la grande capacità di apprendimento degli animali attraverso stimoli sociali, secondo un processo simile a quello che avviene per gli esseri umani, ma nel contempo diverso.
Lo stesso tipo di test, effettuato in precedenza sui bambini, aveva infatti dato come risultato che i bambini tendevano a compiere la stessa sequenza di movimenti mostrata dai ricercatori, senza porsi il problema se lo spostamento della leva fosse o meno necessario. I risultati della ricerca di Yale hanno dunque portato alla conclusione che l’apprendimento tramite imitazione dei comportamenti è una caratteristica tipica di noi esseri umani, che prescinde la capacità di giudizio.
I cani, invece, hanno dimostrato di saper scegliere la soluzione migliore, che non sempre è quella che viene loro ordinata. Dunque, se il nostro cane ignora dei comandi che gli vengono impartiti, è perché forse reputa che non siano corretti. La disobbedienza del cane dunque non è sempre sintomo di un’errata educazione, bensì, talvolta può dipendere da un insieme di circostanze che lo portano a pensare che sia meglio fare diversamente.
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