Ugo Bettio, animalista attivista, fondatore del movimento “Se nulla importa, importerà”, si batte per la tutela del pianeta e per il rispetto di tutte le forme di vita. Numerose sono le manifestazioni che lo vedono impegnato in tutta Italia contro ogni forma di discriminazione e di abuso sugli animali. Lo scorso weekend è stato protagonista dell’evento “Weekend per i Diritti Animali”, che si è svolto contemporaneamente a Milano e a Pavia contro lo sfruttamento animale. In quest’intervista esclusiva si racconta a Velvet Pets.
“Se nulla importa, importerà”: questo è il Suo motto ed anche il nome della pagina che Lei ha creato su Facebook. Cosa significa esattamente?
Il motto e il nome della pagina “Se nulla importa, importerà” scaturisce dal semplice connubio tra disperazione e speranza. Ispirandomi al libro “se niente importa” di Foe, l’elaborazione mi è arrivata attraverso i video presidi in piazza sullo sfruttamento animale. La prima parte “se nulla importa” si riferisce a quella parte di persone che, nonostante le varie argomentazioni trattate sugli orrori e le violenze inflitte agli animali, sull’impatto ambientale nonché sui danni provocati alla nostra salute documentati attraverso video, non intendono cambiare. Ma la seconda parte” importerà” è un auspicio di speranza e di salvezza che emerge nella determinazione che contraddistingue l’attivista.
Cosa può cambiare realmente a tuo avviso?
Sarebbe auspicabile e importante far uscire allo scoperto più verità possibili. Vi è un notevole interesse a celare e mascherare ciò che porterebbe ad una rivoluzione su scala mondiale… cioè la dismissione di uccidere animali per vari motivi. Ma questa è altresì l’unica speranza di salvaguardare il futuro e la sopravvivenza di tutti. Quindi informare e informarsi attraverso canali non pilotati politicamente ed economicamente. Distaccarsi da questa sorta di torpore che scandisce i nostri ritmi e ingloba scelte e abitudini. Pubblicità e messaggi subliminali dettati ogni giorno dalle reti inquinano il raziocinio logico. Partecipare in ogni circostanza laddove vi è informazione e non aver paura di dire la verità, a volte scomoda ma più che mai nobile e giusta. Solo con consapevolezza e conoscenza l’uomo può essere veramente libero.
Si scivola sempre più significativamente verso la perdita dei valori umani. Cosa sarà il futuro, guardando in prospettiva?
La perdita di valori è collegata alla società consumistica e moralmente sterile. Mancanza di empatia verso chi sta peggio di noi e adorazione per chi senza motivi è ultrabbiente. Società in cui si osannano semidei in mutante a rincorrere un pallone e non si tiene conto di scienziati che donano la vita in studi per un mondo migliore. La corsa sfrenata al materialismo è la base della perdita di valori e dell’effettiva infelicità. I giovani sono sempre più soli e infelici, eppure posseggono ciò che desiderano. Gli animali, che sono gli ultimi degli ultimi, sono meno importanti di una cover di cellulare. Questa società ha bisogno di capire il valore di un cuore e il calore dell’anima. Nessun oggetto potrà mai eguagliarlo.
Sono sempre più le crudeltà perpetrate ai danni degli animali. Da animalista attivista cosa credi si spossa concretamente fare per porre fine a questo orrore?
Penso che gli orrori inflitti agli animali siano inimmaginabili e forse quel poco che trapela è solo la punta dell’iceberg. Mi ricollego alla prima risposta per dire che è importante denunciare ogni sopruso e violenza e non aver paura di esporsi. Trattare queste violenze in politica pressando con norme sempre più restrittive sullo sviluppo della zootecnia ed aumentare la salvaguardia e benessere animale è un primo debole passo, tuttavia non sufficiente. Gli animali sono come noi, hanno un cuore, un’anima e il diritto di vivere come noi. Insegnare questo nelle scuole, dando l’impronta empatica che il mondo necessita. Far conoscere gli animali nelle oasi facendo interagire i bambini con loro. Nessun bambino ammazzerà mai un animale e, se lo conoscerà da piccolo, non potrà che amarlo in futuro. Amando qualcuno non è logico mangiarlo. Gli animali sono nostri fratelli non oggetti di cui disporre.
Uno dei più atroci è stato il caso reso noto di recente da Animal Equality delle torture inflitte ai maiali dell’allevamento El Escobar, in Spagna, dove degli allevatori hanno sventrato una scrofa ancora viva ed agonizzante per estrarne i cuccioli e hanno ucciso a colpi di spada altre scrofe, facendosi anche delle foto in pose sorridenti. Esisterà un modo per fermare questi assassini?
Purtroppo queste violenze inaudite sono opera di psicopatici e, dinnanzi a persone disturbate e violente, non vi è nulla da fare. Questi sono assassini della peggior specie, che, terminato il “lavoro”, tornano dalle loro famiglie e baciano i loro figli. Finché questo resterà legale, tutto ciò sarà ammesso e accettato (legale non vuol dire giusto). Nei macelli gli animali sono all’inferno. Certo, questo caso è stato l’apice della violenza, ma i cani scuoiati vivi per farne colletti e orpelli futili sono la stessa cosa. Tra un po’ avremo cimiteri ambulanti di vittime atrocemente sacrificate per nessun motivo. È la radice che deve eradicarsi e ciò può accadere solo attraverso le verità fatte uscire allo scoperto.
Nei giorni 1 e il 2 ottobre sei stato a Pavia per il “Weekend per i Diritti degli Animali”, svoltosi in contemporanea anche a Milano. Per la tua esperienza questi presidi sono utili a sensibilizzare l’opinione pubblica?
Questo “Weekend per i Diritti degli Animali” è la normalità per quanto concerne la mia attività. Ogni settimana propongo questa divulgazione attraverso video e interventi orali. A volte l’affluenza è notevole e l ‘interesse è vivo, altre volte scema un poco. Se per ogni video presidio anche una sola persona cambia, è già un risultato. E comunque tutto ciò, per risultare utile, deve essere svolto in un contesto di informazione seria senza banalità e volgarità.
Cosa vuol dire essere un attivista oggi in Italia?
Essere attivisti oggi in Italia è più semplice e facile di qualche anno fa. Siamo in crescente ed esponenziale numero, in continua espansione. Il vegan sta emergendo un po’ ovunque e per vari motivi. Essere attivisti in Italia ora penso sia più gratificante e compreso che in altre situazioni. Certo siamo ancora molto distanti dalle oceaniche platee contro le corride, ma sono speranzoso e i numeri sono confortanti. Rammendo che in alcuni “civili” Stati Europei non è possibile fare ciò che si propone con i video presidi.
Anatole France diceva: “Fino a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima sarà sempre senza luce”. Il mondo è dunque al buio?
Si è verissimo. Amare in tenera età un essere che rimane perennemente puro come noi lo eravamo da bambini non può che far bene e risvegliare quel buio tanto pericoloso. Per questo le istituzioni hanno il dovere di far conoscere gli animali, anche attraverso un’educazione didattica. È risaputo che i bambini che crescono con animali al loro fianco sviluppano in loro benessere e amore. Una condizione molto utile per la sopravvivenza di ogni animale.
Lei si batte non solo per i diritti animali ma anche per la tutela dell’ambiente; in questo senso in che modo cerca di sensibilizzare le persone?
Certo, assolutamente, ambiente e animali rappresentano un discorso collegato. La prima causa di inquinamento e deforestazione su scala planetaria è attribuibile agli allevamenti intensivi ed estensivi. Inquinamento in emissioni di gas effetto serra e deiezioni degli animali sono inimmaginabili. La deforestazione provocata per far spazio alle coltivazioni di mangime distrugge ogni secondo circa un campo da calcio al secondo nelle foreste pluviali. Il 91% della perdita della foresta amazzonica ad oggi è stata ed è provocata dalle coltivazioni di soia transgenica destinata agli animali da allevamento. Tra circa 10 anni la foresta amazzonica scomparirà. Per produrre 1 kg di carne c’è bisogno di circa 17 kg di cereali e 16.500 litri d’acqua. È una condizione insostenibile. I livelli di c02 sono ormai alle stelle e la soglia di sicurezza di 350 ppm è già stata superata arrivando a 400ppm. L’aumento della temperatura, che ormai è inarrestabile, porterà a catastrofi inimmaginabili. Emissioni gas serra zootecnia 51%. Emissioni gas serra trasporti/lavoro 13%. Dati cowspiracy world waching. Mari e oceani saranno vuoti tra 35 anni. È già tardi, ma non è mai troppo tardi per smettere di uccidere esseri innocenti.
I prossimi appuntamenti?
I miei appuntamenti impegnano tutte le mie settimane. Il mio tempo libero è per LORO, per il diritto alla vita di tutti gli animali. Finché potrò e riuscirò, proporrò sempre queste scomode verità, e spero di perpetuare questo valore e ideale trasmettendolo a sempre più giovani disposti a spendere una vita che valga la pena di essere vissuta. Nessun valore può considerarsi equiparabile a questo. I bambini che muoiono di fame sono dentro la nostra bistecca. Grazie a voi dell’intervista. Un abbraccio ed un auspicio di speranza. Se nulla importa…importerà.
Photo Credits: Facebook
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