Una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Milano ha stabilito che nessun regolamento condominiale può imporre il dvieto di avere cani in casa o in cortile.
Con una sentenza che segna una svolta significativa, la Corte di Appello di Milano ha definitivamente sancito il diritto dei singoli di poter detenere anche in cortile il proprio cane senza che lo stesso sia oggetto di violazione delle norme condominiali. La sentenza, emessa dalla terza sezione civile della Corte di Appello di Milano, (numero 3435/2016) stabilisce definitivamente che il cane può essere tenuto nella propria casa e che nessun regolamento di condominio lo può vietare. La vicenda da cui è scaturito il caso giudiziario risale al 2012 quando una famiglia di Busto Arsizio si era rivolta al Tribunale degli Animali dell’Associazione AIDAA per una consulenza in merito ad una denuncia ricevuta dai vicini che si lamentavano della presenza di un pastore tedesco di otto anni detenuto all’interno dell’abitazione e in altro momento detenuto in uno spazio di proprietà.
I vicini asserivano che il cane non poteva essere tenuto in quanto vietato da un regolamento di condominio. Il proprietario del cane si era avvalso della difesa dell’avvocato Grazia Scarola del Foro di Como che da anni collabora con AIDAA e con il suo Tribunale degli Animali. La sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Busto Arsizio del 22 luglio del 2014 dava ragione al proprietario del cane, al quale veniva riconosciuto pieno diritto alla detenzione del cane in casa e nel cortile. Stessa decisione presa in appello con la sentenza pubblicata il 14 settembre 2016 che stabilisce una volta per tutte che detenere un cane in casa e negli spazi di proprietà condominiale è assolutamente legittimo.
Si tratta di una sentenza molto importante – ha affermato Lorenzo Croce, Presidente dell’AIDAA – in quanto stabilisce chiaramente una volta per tutte che nessun regolamento di condominio può vietare la detenzione di un cane. Per quanto ci riguarda, per un mero errore tecnico siamo stati condannati a pagare le spese legali, ma ovviamente su questa parte faremo ricorso in Cassazione certi di vederci ripristinato il nostro diritto ad essere parte della sentenza, cosi come deciso dal primo grado di giudizio e soprattutto in quanto la stessa Procura nulla aveva eccepito, ma in questo momento quello che conta è il risultato e quindi il fatto che non possano esserci limitazioni alla detenzione di animali in condominio. Un grazie all’avvocato Grazia Scarola per il risultato ottenuto.
Photo Credits: Twitter