La Francia ha istituito una Commissione Parlamentare per imporre l’obbligo di telecamere nei mattatoi, al fine di tutelare gli animali da macello alle inutili sevizie a cui troppo spesso sono sottoposti. L’ENPA lancia un appello affinché l’Italia segua l’esempio francese.
La Francia ha rotto il muro dell’omertà e dell’indifferenza ed ha detto sì alle telecamere nei macelli, al fine di vigilare e porre fine ai maltrattamenti e le sevizie a cui sono sottoposti quotidianamente gli animali destinati alla macellazione. Mucche torturate, trascinate con catene, gettate violentemente a terra e prese a calci e pugni, tirate per la corda e picchiate con pungoli elettrici, strattonate dalla coda, ferite più volte alla testa a colpi di pistola, pestate, soffocate – sono solo alcune delle indicibili torture subite dai bovini nei mattatoi, terrorizzati, abusati, annientati prima di essere uccisi per finire nel filone dell’industria della carne.
Dopo lo sdegno suscitato da una serie di immagini e documentari shock diffuse dal gruppo animalista francese L214 Etique, che documentano le terribili condizioni in cui sono tenuti gli animali all’interno dei macelli e le torture che subiscono, la Francia ha istituito un’apposita Commissione Parlamentare, che, tra le varie misure, prevede l’installazione delle telecamere in ogni mattatoio, al fine di vigilare sull’operato degli addetti alla macellazione. L’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), invita l’Italia a fare lo stesso, con precise disposizioni di legge.
Al momento è ancora un progetto, tuttavia la proposta di documentare con telecamere ciò che accade nei mattatoi rappresenta di per sé la fine di tabù anche per l’autorevolezza del soggetto che se ne è fatto promotore, una commissione parlamentare d’inchiesta. Un voto favorevole equivarrebbe alla caduta dell’Ancien Regime; alla presa della Bastiglia – ha affermato Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’ENPA – Debbo purtroppo prendere atto con grande amarezza che, nonostante in Italia vi siano stati casi conclamati e ben documentati di maltrattamenti, ancora non si registrano iniziative istituzionali di così alto profilo. Per questo, lancio un appello affinché, in nome della trasparenza e di quella tutela che deve essere riconosciuta agli animali anche nell’ora più estrema, i nostri deputati e senatori seguano il percorso tracciato a Parigi.
Sulla scia dei casi di cronaca raccontati in questi anni dalla stampa – aggiunge la senatrice PD Silvana Amati – non posso non condividere le preoccupazioni espresse da moltissimi cittadini italiani per il trattamento che gli animali subiscono nei mattatoi. Ritengo doveroso che si accerti il rispetto delle nostre normative, soprattutto di quelle poste a presidio del benessere animale.
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