Un gatto di nome Chicco è stato ritrovato impiccato ad un cassonetto della spazzatura. L’ENPA offre 500 euro per chi aiuterà a ritrovare i colpevoli.
Continuano le ricerche del killer del gattino impiccato a Rimini lo scorso 25 agosto, un episodio agghiacciante che lascia sgomenti e senza parole. Marco Garelli, ex campione del mondo di pattinaggio artistico e Paola Orpianesi, avevano ritrovato il loro gattino impiccato ad un cassonetto della spazzatura con un guinzaglio per cani. Alle 21 il nostro Chicco stava ancora giocando in cortile. Un’ora dopo, verso le 22, lo abbiamo trovato impiccato ad un cassonetto della spazzatura, la testolina sollevata e il corpo ancora caldo. Mi domando che razza di mostro possa aver compiuto un gesto del genere. I colpevoli la devono pagare – queste le parole della padrona di Chicco.
La donna racconta: Era con noi da quasi sei anni. Lo avevamo trovato in strada quando non aveva neppure venticinque giorni. Qualcuno aveva abbandonato lì quella piccola palla di pelo e se n’era andato. Lo abbiamo accolto subito in casa nostra e lui, in poco tempo, si è affezionato a tutti quanti. Cecilia Bravo, Presidente provinciale dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) di Rimini ha promesso una somma in denaro di 500 euro per chi riuscirà a dare informazioni utili per identificare il killer.
Siamo vicini alla proprietaria del gatto e alla sua famiglia – ha affermato il Presidente dell’ENPA – Oltre alla ricompensa in denaro, abbiamo anche deciso di costituirci parte civile nell’eventuale processo a carico dei responsabili. Chi ha commesso una simile barbarie non merita perdono. Se qualcuno dovesse aver visto qualcosa, lo invitiamo a farsi avanti, anche anonimamente, con la nostra associazione. Mentre continuano le ricerche da parte dei Carabinieri, la famiglia ha consegnato ai militari un foglio trovato da un vicino con su scritto Non voglio il gatto sul mio terrazzo, che potrebbe essere un indizio su chi potrebbe essere stato l’artefice del terribile gesto.
La Signora Orpianesi ha raccontato: A trovarlo, lunedì scorso, è stato il nostro vicino di casa, che all’inizio non vi aveva dato importanza. Poi, dopo quello che è successo a Chicco, ha deciso di farcelo avere. Forse il messaggio era destinato alla nostra famiglia. Viviamo in un grande condominio, ma il nostro gatto non aveva mai dato fastidio a nessuno. Siamo grati alle persone che ci stanno aiutando. Speriamo di poter trovare al più presto i colpevoli.
Photo Credits: Facebook/Twitter
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