La Aidaa di Lorenzo Croce sta preparando le carte per far trasferire i Dogo Argentini che hanno ucciso il bambino di un anno nel catanese a Milano. L’idea è quella di far rieducare i cani
Era inevitabile supporlo: dopo quanto accaduto al bimbo di Mascalucia ucciso dai Dogo Argentini di casa (LEGGI ANCHE: BIMBO DI UN ANNO SBRANATO DAI CANI DI FAMIGLIA), il mondo animalista (e non solo) si è interrogato su quale fosse ora la sorte di questi cani “così feroci” e se fosse inevitabile il loro abbattimento. Va detto, per chiarezza, che il destino dei Dogo non è ancora segnato e che ci sono molte associazioni che si sono fatte avanti per evitare loro l’eutanasia.
Una di queste è l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) di Lorenzo Croce che, in collaborazione con un’altra organizzazione specializzata in rieducazione animale, ha inoltrato una proposta ufficiale alla magistratura siciliana. L’idea, se le autorità lo permetteranno, è quella di adottare i cani e trasferirli a Milano, dove c’è la sede legale di Aidaa, per poi far intraprendere loro un lungo e approfondito percorso di rieducazione con esperti cinofili e comportamentalisti. Per capire meglio i particolari della proposta, noi di Velvet Pets abbiamo chiamato Lorenzo Croce. Ecco cosa ci ha detto.
Lorenzo, perché prendersi carico di questi cani?
Non siamo i soli a credere che se i Dogo hanno agito così, la responsabilità non è degli animali. Qualcosa nella loro educazione precedente non ha funzionato. Ma questo non significa che ormai siano irrecuperabili, anzi. Crediamo fermamente che un nuovo percorso realizzato con persone competenti ed esperte potrebbe cambiare la vita di questi animali e dar loro un futuro.
E come mai a Milano?
Perché noi siamo qua, sia noi che l’associazione che ci ha offerto il suo appoggio e le strutture adeguate per ospitare i cani che in questo modo rimarranno insieme, anche se dagli ultimi rilevamenti sembra chiaro che ad attaccare il piccolo sia stato solo uno di loro, perché ormai sono un branco e non vanno separati.
Ma se dovessero rimanere in Sicilia?
Anche in quel caso noi che abbiamo i nostri volontari sul territorio, sapremmo come agire. Non li lasceremo soli, per fortuna non siamo gli unici a pensarla così (in Rete c’è una petizione che invoca il “perdono” su change.org che in pochissime ore ha raggiunto circa 35mila firme, ndr.).
Quando saprete se la vostra proposta è stata accettata o meno?
Lunedì 22 agosto invieremo tutti i documenti sia alla Asp di Catania e al magistrato che ha in mano il futuro di questi animali. Bisogna aspettare il termine dei 10 giorni di osservazione previsti dalla legge e vedere anche quale la decisione in merito alle prime indagini. Noi siamo pronti fin da ora e speriamo che le autorità competenti lo capiscano, comunque vi terremo aggiornati.
E, naturalmente, anche noi di Velvet lo faremo.
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