Bocconi killer, nuova ordinanza del Ministero. Ma è polemica

Una nuova ordinanza ministeriale ha vietato in modo esplicito l’uso di esche avvelenate e sostanze tossiche per gli animali, domestici e non. Ma le pene sono sempre troppo lievi ed è scoppiata la polemica

La triste e recente vicenda del cane Pepe dovrebbe essere di esempio: non si può pensare di “risolvere il problema” con un animale domestico (o, meglio, col suo proprietario) facendogli del male (LEGGI ANCHE: GIUSTIZIA PER IL CANE PEPE, UCCISO CON UN INSETTICIDA PERCHé ABBAIAVA TROPPO). Senza contare che spesso sui giornali o social si leggono storie di pet avvelenati mentre erano al parco, a causa di bocconi killer lasciati appositamente da qualche criminale (LEGGI ANCHE: COME SOCCORRERE UN CANE AVVELENATO).

Sta di fatto che, in questi ultimi tempi, questo modalità di esecuzione degli animali, domestici e non, si è estesa a macchia d’olio in tutte le regioni italiane, tanto che dopo le numerose denunce, finalmente, è in arrivo una nuova ordinanza ministeriale che vieta in modo esplicito non solo l’utilizzo delle esche avvelenate contenti sostanze tossiche, ma anche quei sistemi di tortura che comprendono l’inserimento di cocci di vetro o altri materiali taglienti all’interno del preparato alimentare.

Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, a partire dal gennaio 2016, sarà infatti vietato possedere, preparare e somministrare a cani e affini tutte quelle composizioni alimentari recanti al loro interno fonti di pericolo per la salvaguardia degli animali ed estende così la definizione di “boccone avvelenato” oltre i parametri attualmente sanciti per legge. In caso di sospetto avvelenamento o di lesioni provocate all’apparato digerente degli animali, sarà proprio il veterinario di riferimento a dover dare comunicazione dell’episodio e a dare il “la” ad un processo di denuncia a carico di ignoti.

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Insomma, qualcosa si muove anche a livello legislativo, eppure questa soluzione è stata considerata ancora troppo blanda da molti cittadini e da molte associazioni animaliste, perché le pene in caso di questi atti di crudeltà premeditata sono ancora troppo lievi.

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