Gattini appena nati abbandonati in un cassonetto

Ennesimo episodio di crudeltà verso gli animali in provincia di Cuneo. Di cinque gattini abbandonati in un cassonetto, soltanto uno è sopravvissuto.

Cinque gattini appena nati, alcuni ancora con il cordone ombelicale attaccato, sono stati ritrovati in un cassonetto per la raccolta dell’umido, dove erano stati abbandonati allo scopo di farli morire a Vignolo, in provincia di Cuneo.  Il ritrovamento dei piccoli è avvenuto grazie ad un giovane di passaggio che ha sentito il miagolio provenire dalla pattumiera e non ha esitato a provare a mettere in salvo l’unico micetto sopravvissuto tra i cinque.

Il gattino è stato subito ripulito e messo in sicurezza, grazie anche all’intervento di Stefania Dutto, una volontaria dell’associazione “Una zampa per la vita” di Vicoforte, che ha raccontato: Il gattino, al quale abbiamo dato nome Simba, è stato subito accolto a casa di una donna di Vignolo, che l’ha messo in una cuccia e sotto una lampada per riscaldarlo. Poi è stato trasferito a casa mia: l’abbiamo avvicinato a una borsa dell’acqua calda e coperto. Siamo riusciti a farlo mangiare il latte da un piccolo biberon e si è ripreso [...] Meglio sterilizzare i nostri amici a quattro zampe o rivolgersi a un gattile in caso di bisogno, che arrivare al punto di uccidere una cucciolata, un atto contro natura vergognoso, che va perseguito duramente.

Gattini appena nati abbandonati in un cassonetto

Grazie a un appello lanciato su Internet, i volontari sono riusciti a trovare anche una gatta balia per poter allattare il micio e si spera che presto il cucciolo possa riprendersi del tutto dall’esperienza traumatica e riuscire ad avere una vita normale. Purtroppo non si tratta del primo caso del genere [LEGGI ANCHE: NON CREDONO AI LORO OCCHI: CIÒ CHE TROVANO NEL CASSONETTO LI LASCIA SENZA PAROLE] ed è sempre più diffusa la pratica di liberarsi di cucciolate indesiderate in questo modo, che definire crudele sarebbe un eufemismo. A Vignolo adesso si spera che, grazie alle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, si giunga all’identificazione del responsabile.

Photo Credits: Twitter

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