L’estate è vicina e ritorna l’annoso problema dei 4 zampe in spiaggia, ma dall’AIDAA arrivano un elenco di regole molto chiare per non trovarsi in errore e per potersi difendere da eventuali attacchi non autorizzati.
Sono oltre 5000 le ordinanze emesse dai singoli comuni, dalle capitanerie di porto, dalle provincie e dalle regioni, alle quali si uniscono le leggi regionali e i regolamenti dei singoli stabilimenti balneari che portano a circa 20.000 le diverse normative locali relative all’accesso dei cani in spiaggia. Ordinanze spesso in contrasto tra loro che mettono in evidenza una vera e propria babele di divieti, molti dei quali in contrasto con le stesse leggi regionali di riferimento.
A ciò si aggiungono le segnalazioni di persone che vengono allontanate da bagnini o altre persone che non hanno alcuna autorità dalle spiagge pubbliche o dalla battigia semplicemente perché stanno passeggiando con il loro cane. Ecco di seguito alcune chiare regole fornite dall’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) per evitare di farsi cacciare e soprattutto per difendersi in caso di abusi.
1- Nessuno ha il diritto di cacciarvi da una spiaggia pubblica, o dalla battigia se siete con il vostro cane in assenza di divieti chiaramente esposti e pubblicizzati regolarmente e men che meno bagnini o altri bagnanti possono rivolgersi a voi con epiteti o invitandovi ad andarvene. In tal caso, gli stessi DEVONO ESSERE DENUNCIATI PER IL REATO DI MOLESTIE
2 – Solo le forze dell’ordine ed in particolare la Capitaneria di Porto e i Vigili Urbani possono rivolgersi a voi invitandovi ad allontanarvi non prima di avervi informato della presenza della relativa ordinanza di divieto di cui avete diritto non solo di conoscerne il numero e la scadenza, ma anche di vederne e leggere il contenuto, in quanto molte ordinanze hanno dei divieti solo parziali o alcune limitazioni orarie o di giorni della settimana e voi dovrete allontanarvi solo nei casi previsti dalle ordinanze siano esse comunali o delle capitanerie di porto.
3 – Nessuno mai, in nessun caso, può allontanarvi dalla battigia, l’importante è che abbiate sempre con voi il sacchettino e la palettina (o il guanto) per la raccolta degli escrementi di fido ed una bottiglietta di acqua da versare sulla sua pipì.
4 – Qualora il vigile o l’esponente della forza pubblica si rifiutasse di farvi leggere l’ordinanza o l’articolo di regolamento o legge regionale che vi impone di allontanarvi dalle spiagge con il vostro cane chiedere immediatamente il numero di matricola e inviare protesta scritta all’ente di riferimento (comune, capitaneria di porto o comando di carabinieri o altre forze dell’ordine) spiegando quando accaduto ed inviarne copia alla procura della repubblica competente per territorio indicando il numero di matricola di chi si è rifiutato di mostrarvi le ordinanze: lo stesso è passibile del reato di omissione di atti di ufficio.
5 – In caso di multa, scrivere sempre sul verbale le motivazioni che vi hanno indotto a rimanere in spiaggia (mancanza di cartelli di divieto o di indicazione del numero di ordinanza e data di divieto dietro i cartelli, interventi poco corretti di chi è preposto al controllo della spiaggia o altro). In questi casi la multa può essere impugnata davanti ad un giudice di pace e basta una sola infrazione della sua stesura a renderla nulla.
6 – Segnalare al comando di competenza eventuali disparità di trattamento riservate anche negli stabilimenti privati tra bagnanti con il cane (anche in caso di divieto) ed altre situazioni di divieto conosciute (bagnanti che violano le regole di tuffo in mare o altro).
7- Per quanto attiene ai doveri, questi sono gli stessi del buon comportamento del padrone del cane in città, ovvero cane al guinzaglio, raccolta obbligatoria delle deiezioni oltre ad evitare di liberare il cane in presenza di bambini o di altri soggetti a rischio o di altri cani.
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