La nostra intervista esclusiva all’onorevole Michela Vittoria Brambilla, grande amante degli animali e, soprattutto, grande attivista che da anni si batte per migliorare la loro condizione sotto ogni punto di vista
Se c’è una cosa che è certa, è che Michela Vittoria Brambilla ami gli animali. Ma il suo non è un “soltanto” un sentimento, è anche un impegno e uno stile di vita che negli anni l’ha portata a sposare la causa animalista e a cercare di diffondere i suoi principi quanto più possibile. Proprio per questo l’onorevole ha accettato di parlare con noi di Velvet. Ne è venuto fuori un piccolo ritratto, tra il pubblico e il privato, di una donna e una politica che ogni giorno si batte con coraggio e ostinazione per il bene dei pelosi (e piumati) del nostro Paese. Ecco cosa ci ha raccontato.
Onorevole, cominciamo con una piccola curiosità, ricorda quale è stato il suo primo animale domestico?
Sono nata in una casa dove già vivevano 14 Schnauzer giganti. È stata una di loro, Gary (così mi hanno raccontato) a insegnarmi a camminare. Mi veniva accanto, io mi attaccavo al suo collare e piano piano mi alzavo sulle gambe. Penso che il titolo di “mio primo animale domestico” spetti a lei.
Quanti (e quali) animali ha adesso?
Convivo con 14 cani, 31 gatti, 3 cavalli, 2 minipony, 7 capre, 1 pecora, 2 daini, 1 oca, 1 gallina e circa duecento piccioni. Sono tutto animali abbandonati o con tristi storie alle spalle. Ho voluto dare loro una casa e tanto affetto.
Quando è nato, invece, il suo impegno animalista?
Avevo poco più di 13 anni quando ho aperto nella mia provincia la sezione della Lega anti vivisezionista lombarda (Leal). Aveva folgorato la mia anima di ragazzina che viveva in simbiosi con gli animali l’incontro con il fondatore e leader storico dell’associazione, Kim Buti, un signore di origini inglesi, dall’aspetto forse trascurato ma di grande carisma. Mi aveva aperto gli occhi sulle crudeltà che l’uomo può commettere nei confronti degli altri esseri viventi, sui diritti che si arroga per il solo fatto di appartenere a una specie che ritiene superiore. Mi aveva fatto scoprire l’ipocrisia di chi traveste da ricerca quello che in realtà è puro business, lucro sulla sofferenza degli animali. Mi ero guadagnata la sua simpatia e passavo giorni interi ad ascoltarlo. Sono passati più di trent’anni, ma se ci penso bene, tutto è cominciato lì, a quel punto della mia vita.
Come giudica le politiche del governo attuale riguardo alla tutela degli animali?
Non sono l’unica a dire che questo governo è del tutto indifferente al tema ed ha compiuto parecchi passi indietro rispetto al livello raggiunto nel primo decennio del secolo. Penso all’eliminazione del Corpo forestale dello Stato e della polizia provinciale con la sua professionalità sulla vigilanza venatoria, all’introduzione della non punibilità per tenuità del fatto che ha reso più difficile sanzionare i reati contro gli animali e ha cancellato decenni di battaglie animaliste, alla mancata abolizione totale della barbarie dei richiami vivi, al depotenziamento della task force sul randagismo, al piano di conservazione dei lupi che ne autorizza l’abbattimento, e potrei continuare a lungo. No, il governo Renzi non è certo “amico degli animali”. Al massimo dei cacciatori.
Quali sono le azioni più urgenti che andrebbero fatte nel nostro Paese per la tutela degli animali da compagnia e non?
Una riforma della legge 281 per dare vero slancio alla lotta contro il randagismo, con risorse adeguate, attraverso l’incentivazione della sterilizzazione e del possesso responsabile. Poi l’abolizione dello sfruttamento degli animali nei circhi, l’eliminazione degli allevanti di animali da pelliccia, la promozione di un nuovo stile di vita Veg, rispettoso degli animali e dell’ambiente mettendo la parola fine all’abominio degli allevamenti intensivi.
Quali sono, invece, le sue prossime iniziative per l’estate, periodo critico quando si parla di cani e gatti abbandonati?
Oltre alle tradizionali campagne contro l’abbandono, la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente punta molto sull’incentivazione dell’accessibilità. Daremo un riconoscimento ai migliori tra alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari che accolgono i nostri amici a quattro zampe. I divieti sono tra le prime cause dell’abbandono.
Lei insieme a Umberto Veronesi è ideatrice del movimento “La Coscienza degli Animali”. Può spiegare ai lettori di Velvet in cosa consiste?
Ci siamo proposti di contribuire a creare e diffondere una nuova cultura di amore e di rispetto degli animali, di riconoscimento e tutela dei loro diritti, il primo dei quali è il diritto alla vita. Una missione non politica, ma culturale.
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