Ennesimo incidente per le botticelle di Roma, i cavalli adibiti per il trasporto di persone per tour turistici della città. In mezzo al traffico, un cavallo è stramazzato a terra, probabilmente a causa di uno scooter.
Le “botticelle” sono le storiche carrozze romane che girano per la Capitale, trainate generalmente da cavalli che sono costretti a viaggiare per ore sotto il sole cocente delle stagioni più calde. Per quanto le botticelle e i loro vetturini facciano parte della cultura romana, in molti negli ultimi anni si sono opposti a questa tradizione, per la quale i poveri cavalli sono sottoposti a sforzi estremi. L’ultima vittima delle botticelle è un cavallo che in questi giorni è crollato in pieno centro, nel traffico della capitale, lasciando sotto shock turisti e passanti presenti.
È successo a Piazza Venezia e la carrozza, fortunatamente vuota in quel momento, ha rischiato di ribaltarsi per l’immediato crollo dell’animale. L’incidente sembra sia stato causato da uno scooter. Il cavallo, dopo essere letteralmente stramazzato al suolo, è rimasto immobile ed è stato soccorso da alcuni passanti preoccupati e dal vetturino che hanno controllato la possibile presenza di fratture alle zampe. Solo dopo un po’ è riuscito lentamente a rialzarsi.
Si tratta di un episodio piuttosto grave, anche perché poteva provocare un terribile incidente, a discapito dell’animale e degli altri automobilisti presenti. Ma non è certo la prima volta che a Roma si parla di cavalli collassati per il caldo estremo e per turni di lavoro troppo estenuanti. Inoltre qualche mese fa, dopo una serie di verifiche, furono indagati ben 41 vetturini per le critiche condizioni igienico sanitarie in cui vivevano i cavalli destinati al traino [LEGGI ANCHE: BOTTICELLE, CAVALLI MALTRATTATI: 41 VETTURINI INDAGATI].
Stalle gelide, completamente buie, estremamente piccole per il corpo di un cavallo e spesso utilizzate anche come discarica per rifiuti dagli stessi vetturini. Non è certo il modo migliore di tenere degli animali, soprattutto poveri animali sfruttati fino al limite delle loro forze.
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