Sono iniziate le operazioni di sgombero e recupero degli animali nel Tempio delle Tigri in Thailandia. Nei freezer della struttura trovati 40 cuccioli morti
Lo chiamavano il Tempio delle Tigri, ma sarebbe stato meglio il chiamarlo Tempio degli Orrori. Perché quando le autorità hanno messo piede nella struttura di Kanchanaburi, in Thailandia, lo scenario che si sono trovati di fronte era degno di un film horror. Gli animali ancora in vita, in tutto 137 (tutti provenienti da traffico illegale), erano vittime di abusi perpetuati da un gruppo di monaci buddisti. Ma non solo. Nei freezer all’interno del parco sono stati trovati ben 40 cuccioli morti di tigre, come è noto specie in pericolo di estinzione.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, le operazioni di sgombero, gestite da oltre un migliaio di persone tra veterinari, soldati e personale amministrativo, sono iniziate con la rimozione dei primi 8 esemplari di tigre. Le autorità si sono mosse dopo aver ottenuto un mandato giudiziario, arrivato dopo anni di denunce riguardo i trattamenti a cui questi maestosi felini venivano sottoposti. Infatti, i monaci erano soliti maltrattarli fisicamente, ma anche drogarli, in modo da renderli mansueti e attirare più turisti.
Il tempio Wat Pha Luang Ta Bua, a quanto pare, era una meta molto visitata soprattutto dagli stranieri, attratti dalla possibilità di accarezzare le tigri e scattare foto vicino a loro (LEGGI ANCHE: JUSTIN BIEBER IN POSA CON UNA TIGRE, PROTESTA PETA). L’entrata, inoltre, era a pagamento, nonostante il divieto imposto ai monaci di svolgere attività di lucro. Senza contare che tra i religiosi è stata accertata anche la presenza di altri animali selvatici, come sciacalli e orsi, custoditi senza i permessi necessari. Gli animali ora saranno trasportati in una serie di rifugi in diverse località del Paese. Mentre non è chiaro cosa accadrò ai religiosi che gestivano il santuario.
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