Nascere e morire tra il cemento, è stato questo il triste destino di Hanako, l’elefantessa indiana rinchiusa in uno zoo di Tokyo. La povera creatura ha scelto di morire, rifiutando il cibo e lasciandosi andare all’inedia dopo una vita da prigioniera. La vicenda ha scatenato accese critiche e polemiche contro i responsabili.
Era il lontano 1949 quando Hanako, una femmina di elefante di appena due anni, fu donata allo zoo giapponese Inokashira Park Zoo dal governo thailandese e dal momento del suo arrivo fino all’ultimo giorno della sua vita, ha vissuto in una cella di cemento, senza uno stagno dove potersi bagnare, senza erba, senza alberi.
Per ben 67 anni è rimasta isolata in quelle quattro mura, senza ricevere il minimo conforto. In tutti questi anni, molte persone hanno espresso il loro sdegno per le condizioni dell’animale, tra cui il turista Ulara Nakagawa, che decise di attivare una petizione online per liberare il povero elefante: Hanako vive in una prigione senza confort. Trascorre le sue giornate come se non fosse più in vita.
L’elefantessa ha vissuto tutta la sua vita in totale solitudine, privata di qualsiasi legame affettivo o di interazione con un altro suo simile, a tal punto da diventare violenta con chiunque interagisse. Nel 1956 ha letteralmente calpestato un uomo e negli anni successivi ha aggredito un guardiano dello zoo, un custode e un veterinario.
Nonostante fosse cresciuto in cattività, non è mai riuscita ad accettare la sua condizione. Animalisti di tutto il mondo hanno proposto di spostarlo in una struttura più idonea, dandole la possibilità di venire a contatto con i suoi simili ma i responsabili dello zoo e i veterinari hanno puntualmente ignorato le proposte e i cori di proteste.
Negli ultimi tempi l’animale ha incominciato a rifiutare il cibo ed ha iniziato ad indebolirsi gradualmente, fino a perdere la forza di alzarsi. Nonostante i vari tentativi da parte dei dipendenti dello zoo di rimetterla in piedi, Hanako è rimasta distesa su di un fianco per giorni, fino a spegnersi completamente, lasciandosi morire d’inedia.
In attesa dei risultati dell’autopsia, gli animalisti di tutto il mondo hanno fatto già sentire la loro voce sui social per denunciare le condizioni disumane in cui ha vissuto Hanako e per esprimere il loro dolore per il povero animale, che solo con la morte è riuscito a raggiungere la libertà.
Photo Credits: Twitter
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