Cagnolina ammalata abbandonata come un rifiuto in pieno centro a Roma

Nel centro di Roma è stata ritrovata una cagnolina all’interno di un sacco dell’immondizia, legata ad un palo sotto al sole. Oltre tre ore di attesa per i soccorsi.

Dei passanti sono stati i primi a trovare una povera cagnolina in pieno centro a Roma, in via del Gambero, vicino Piazza San Silvestro. La cagnetta era stata rinchiusa in un sacco di plastica, legata ad un palo stradale e lasciata sotto al sole. Dopo vari tentativi di liberare la cagnetta, ormai stremata, uno dei passanti ha chiamato le Guardie Zoofile dell’ENPA di Roma, che accertata la gravità del caso, hanno subito chiesto il supporto della Polizia Municipale.

Le condizioni della cagnetta sono peggiorate minuto dopo minuto e l’attesa dei soccorsi è durata ben tre ore. Dal momento del ritrovamento, avvenuto alle 11:00 del mattino, infatti, i soccorritori sono giunti sul posto alle 14:26, nonostante i ripetuti solleciti. L’Ente Nazionale Protezione Animali, ha rivolto un appello al futuro sindaco: Le elezioni sono ormai dietro l’angolo e tutti i candidati al Campidoglio si sono impegnati ad affrontare l’emergenza animali nella Capitale. A questo punto è fondamentale che il futuro sindaco, diversamente dai suoi predecessori, tenga fede ai patti: una città si governa con i fatti, non con le parole

Cagnolina ammalata abbandonata come un rifiuto in pieno centro a Roma

Quest’ultimo caso di maltrattamento di animali è stato definito dall’ENPA come l’ennesima, incredibile vicenda di inefficienza nei soccorsi. La cagnetta ha infatti rischiato di morire proprio per l’estremo ritardo dei soccorritori. La cagnolina, ritrovata in stato di shock, ora è in fase riabilitativa e le analisi hanno confermato che era ammalata di rogna demodettica.

Cagnolina ammalata abbandonata come un rifiuto in pieno centro a Roma

Non vi sono ancora indizi su chi possa avere compiuto l’ignobile gesto ai danni di un animale indifeso, ma la Protezione Animali sta tutt’oggi continuando le indagini per individuare i responsabili.

Photo Credits: Twitter

Impostazioni privacy