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L’attore Cristian Di Sante parla del gattino salvato dai rifiuti [ESCLUSIVA]

La settimana scorsa a Roma un gattino di pochi giorni di vita è stato gettato in un cassonetto, all’interno di una busta chiusa. A salvarlo due operatori dell’AMA, tra cui l’attore Cristian Di Sante, protagonista del film “Spaghetti Story”, che ha lanciato una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul web pubblicando il video del salvataggio [LEGGI ANCHE NON CREDONO AI LORO OCCHI: CIÒ CHE TROVANO NEL CASSONETTO LI LASCIA SENZA PAROLE]

Com’è avvenuto il salvataggio del gattino gettato tra i rifiuti?

Eravamo in Piazza Jacini, in zona Vigna Clara. Eravamo lì perché stavamo lavorando, io ero su quel furgone dell’AMA insieme all’altro collega che apre la busta. Stavamo levando i sacchi dal cassonetto e ad un certo punto abbiamo sentito un miagolio, abbastanza prolungato e come soffocato. Inizialmente non riuscivamo a capire da dove provenisse, pensavamo da un balcone o da un prato nelle vicinanze ed abbiamo continuato a caricare i sacchi, ma dopo un po’ abbiamo realizzato che proveniva da una delle buste che già avevamo caricato. Infatti, sotto il peso degli altri sacchi, il miagolio si era improvvisamente interrotto. Così ci siamo arrampicati sul furgone e abbiamo cercato senza sosta fino a trovare la busta in cui era stato rinchiuso il povero gattino, destinato a morte certa. Era solo questione di minuti e di lì a poco sarebbe morto. Spostando i sacchi, il gattino ha ripreso a miagolare e così abbiamo avuto conferma di ciò che pensavamo e siamo riusciti ad individuare esattamente in quale busta fosse. L’istinto è stato di portarlo subito dal veterinario, ma eravamo in servizio, così sono venute in nostro soccorso due colleghe, che si sono recate sul posto per aiutarci. Io istintivamente ho deciso di filmare l’accaduto, per mostrare a tutti un’azione tanto ignobile.

Come ha reagito il gattino dopo essere stato recuperato dalla busta?

Miagolava tanto, ma, appena lo abbiamo preso il suo miagolio era già diverso, non più straziante come prima, ma più sereno, si era già rassicurato. La scena che si è presentata ai nostri occhi appena aperta la busta è stata agghiacciante, perché era in condizioni terribili, tutto bagnato e sofferente. Intorno a noi si è subito creato un gruppetto di persone e una signora molto gentile si è offerta di andare a prendere degli asciugamani con cui ripulirlo e asciugarlo. Poi lo abbiamo messo in un posto caldo, negli spogliatoi dell’azienda, affidandolo alle cure delle nostre colleghe e dopo un’ora, come si vede dalle foto, sembrava già un altro gatto! Appena terminato il turno, lo abbiamo portato dal veterinario, che ci ha detto che aveva all’incirca quattro giorni di vita e che era un maschio.

Il gattino è al sicuro adesso, ha già trovato un padrone o è in cerca di adozione?

Attualmente è ancora in cura dal veterinario, ma dopo sarà affidato al mio collega, che ha deciso di adottarlo. In realtà tutti noi avremmo voluto adottarlo, ma mi è sembrato giusto lo prendesse a lui, perché ha fatto davvero l’impossibile per salvarlo. Ho visto in modo in cui lo ha cercato, la determinazione con cui lo ha tratto in salvo e non ho avuto dubbio che dovesse essere adottato da lui.

Viene da chiedersi come sia possibile che nel 2016 ci siano ancora persone capaci di compiere gesti simili con l’informazione a disposizione riguardo alle strutture e alle associazioni di volontariato che possono accogliere cuccioli indesiderati? Qual è la tua idea al riguardo?

Credo che queste cose le abbiano sempre fatte e che, purtroppo, continueranno a farle, perché non tutti hanno sensibilità verso gli animali e verso i gatti ancor meno. La differenza tra il 2016 e tanti anni fa è che adesso abbiamo dalla nostra parte la forza dei social networks e dunque un gesto ignobile del genere oggi non passa inosservato. Il mio è un video come tanti che girano in rete, ma credo che, nel vederlo, anche la persona più insensibile o meno attenta al mondo animale si soffermi a spendere una riflessione e magari chi ha intenzione di compiere gesti simili possa pensarci due volte. Io sono convinto che chi ha gettato il gattino tra i rifiuti abbia visto il video, sono certo che gli sia arrivato, proprio perché viviamo nell’era di Internet e quella è una zona della Roma bene, non un posto sperduto fra le montagne dove si vive senza connessione. Se non lo ha visto l’autore materiale del gesto, può averlo visto il figlio, il fratello, il parente, il vicino di casa o chi nel quartiere era a conoscenza di qualche gatta che stava per partorire. Se compi un gesto simile e vedi che 40.000 persone condividono e commentano, forse inizi a riflettere.

Il video da te pubblicato su Facebook ha avuto più di 40.000 visualizzazioni, credi che la tua popolarità come attore abbia contribuito a diffondere il messaggio?

Credo di sì, non perché io mi ritenga famoso, tra l’altro non sono neanche molto “social”. Credo che questo abbia influito semplicemente nella misura in cui la mia popolarità mi ha aiutato a diffondere il video, che dopo due ore dalla pubblicazione era su Il Messaggero. Mi ha contattato anche BLOB, erano tutti contatti miei che mi hanno contattato per dare visibilità alla notizia, ma credo che un video del genere sarebbe diventato virale in ogni caso.

Dal tuo gesto si capisce che sei una persona estremamente sensibile, oltre che un brillante attore, quando hai scoperto il tuo amore per gli animali?

L’amore per gli animali l’ho sempre avuto. Purtroppo non ho avuto la possibilità di avere un cane da piccolo, perché abitavamo in un condominio dove gli animali domestici non erano ben accetti, ma abbiamo avuto 4 gatti, di cui uno vive ancora nella casa di famiglia.

Hai degli animali domestici?

Attualmente vivo in un monolocale e non avrei la possibilità di avere un cane e un gatto, ma diciamo che ho adottato il beagle della mia ragazza, una cagnetta adorabile di 14 anni, di nome Zoe. Più che un cane, è come una persona e con lei ho un rapporto davvero molto speciale.

Preferisci cani o gatti?

Come ho detto, ho sempre vissuto solo con gatti, dunque non ho un’esperienza diretta della convivenza con un cane. Credo che forse un cane può dare di più, nel senso che sviluppa un rapporto più forte con l’uomo, ma anche i gatti sono adorabili, sono animali particolari, davvero questa domanda mi mette in difficoltà perché non saprei esprimere una preferenza.

Come pensi si possa affrontare a livello globale il problema delle azioni crudeli perpetrate ai danni degli animali?

Credo che già il fatto che stiamo facendo un’intervista in cui parliamo di un gattino significhi qualcosa. Condividendo la notizia, il video e cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica credo stiamo già facendo tantissimo e bisogna continuare in questa direzione a mio avviso, per far accrescere la sensibilità, per far riflettere e per sviluppare il buon senso nelle persone. Soprattutto credo sia importante l’educazione al rispetto degli animali che deve partire dai bambini. Personalmente, credo che un bambino abituato a crescere con gli animali sarà un adulto che in futuro li rispetterà. I bambini che vivono con gli animali hanno una sensibilità diversa.

Cosa pensi delle affermazioni del Papa a proposito di chi ama troppo gli animali e ignora i vicini?

Ho una grande stima di Papa Francesco e, a dire il vero, non ho sentito le sue parole, mi è stato riportato ciò che è stato detto. Credo comunque, più semplicemente, che abbia voluto invitare ad una maggiore solidarietà tra esseri umani, che è un aspetto che oggi manca del tutto. Certo avrebbe potuto evitare il paragone con gli animali per non offendere gli animalisti e soprattutto per non essere frainteso, che è quello che credo sia accaduto fondamentalmente. Credo che il suo volesse solo essere un messaggio di pace. Salutare i vicini può fare la differenza in un mondo in cui l’indifferenza regna sovrana.

I tuoi prossimi impegni professionali? A cosa stai lavorando al momento?

A breve girerò un secondo film con Ciro De Caro, il regista di Spaghetti Story, che uscirà dopo l’estate. Poi ho avuto un’altra proposta da un regista emergente, di girare un film che dovrebbe uscire a luglio, ma non ho ancora letto la sceneggiatura e non ho ancora un’idea molto chiara del progetto. Ci sono varie altre cose in ballo, che per scaramanzia non anticipo e, tra queste, anche un progetto mio che si intitola Dinamiche, scritto in collaborazione con il mio amico Claudio Colica, autore di Vegan Chronicles, che spero di riuscire a realizzare a breve. Un piccolo dettaglio singolare è che… ironia della sorte… nel mio primo film Spaghetti Story ho sempre con me un gatto cinese.

Un tuo messaggio conclusivo al mondo animalista…

Agli animalisti vorrei dire che questa storia mi ha avvicinato ancor di più a questo mondo. Il messaggio positivo è che dalle esperienze brutte può venir fuori anche qualcosa di costruttivo e in questo caso un lieto fine per il poverino gattino. Ma, più che al mondo animalista, vorrei rivolgere il mio messaggio a chi ha gettato il gattino tra i rifiuti dopo averlo rinchiuso in una busta con l’intenzione di condannarlo ad una morte terribile. Spero che abbia visto il video e che in qualche modo lo abbia colpito. Credo e spero che questa persona in qualche modo venga fuori e che, dopo un gesto così ignobile, magari si ravveda. Chissà, mai dire mai…

Photo Credits: Cristian Di Sante

 

Redazione

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