Centinaia di conigli trovati in uno stato pietoso all’interno di un allevamento a Forlì, tra sterco e animali morti. L’Associazione Essere Animali ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Forlì.
A Forlì, a seguito di una segnalazione inviata all’Associazione Essere Animali è stato scoperto un capannone con centinaia di conigli da allevamento, in condizioni igienico-sanitarie agghiaccianti. L’ambiente dove vivono questi poveri animali non corrisponde alle normative stabilite per gli allevamenti. L’aria è completamente irrespirabile, le gabbie sono circondate da sterco e topi e la maggior parte dei conigli sono malati e condividendo gabbie troppo strette per poter vivere. Dopo 12 settimane di estrema agonia, questi animali vengono uccisi con sistemi barbare, finendo sulle tavole di molti italiani.
Il team investigativo dell’associazione, durante il controllo, ha ritrovato anche delle carriole piene di carcasse. Il tutto è stato documentato attraverso immagini ed il servizio che testimonia le condizioni dell’allevamento lager è stato trasmesso anche dal programma televisivo Piazzapulita, in onda su LA7. Un membro del team ha raccontato: Fuori c’era una carriola piena di conigli morti, la porta era aperta, siamo entrati e abbiamo visto gli animali costretti a vivere in una vera e propria montagna di escrementi. Le vasche di raccolta delle deiezioni, sottostanti alle gabbie, erano talmente ricolme che le feci stavano riempiendo le stesse gabbie con i conigli ed avevano già ampiamente sporcato i corridoi dove gli stessi operatori dell’allevamento devono camminare. L’aria era irrespirabile.
L’Associazione ha denunciato la terribile scoperta alla Procura della Repubblica di Forlì e uno dei responsabili ha commentato: È incredibile che gli organismi predisposti al controllo non abbiano rilevato prima una situazione di simile degrado. Come si vede dalle immagini vi sono conigli morti all’interno delle gabbie, dove sono stipati anche fino a 3 animali, in uno spazio di 40x40x30 cm. Non riescono quasi a girarsi su stessi, molti presentano ferite e vistose infezioni alle orecchie e i farmaci sono conservati alla rinfusa in uno sgabuzzino sudicio.
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