Cosa fare quando si trova un gattino ancora da svezzare

Purtroppo in questo periodo è molto facile trovare gattini abbandonati di tutte le età. Ma sapete cosa fare per aiutarli a crescere e, soprattutto, come svezzarli? Ecco qualche consiglio utile

Siamo a maggio inoltrato, le giornate si allungano, le temperature si scaldano e, purtroppo, i gattini abbandonati per strada proliferano. Tanto che in ogni città è possibile trovare micini che hanno bisogno d’aiuto, alcuni addirittura gettati tra i rifiuti, come è successo solo pochi giorni fa a Roma (LEGGI ANCHE: NON CREDONO AI LORO OCCHI, CIò CHE TROVANO NEL CASSONETTO LI LASCIA SENZA PAROLE).

Ma saper gestire un felino molto piccolo non è cosa da tutti e, a volte, credendo di fare del bene all’animale si possono creare rischi per la sua salute. Per prima cosa, quindi, è tenerlo al caldo e portare il cucciolo (o i cuccioli se sono più d’uno) da un veterinario che saprà indicarvi l’età e il tipo di alimentazione da somministrargli e l’intervallo di tempo esatto che deve trascorrere da un pasto all’altro.

Normalmente, lo svezzamento inizia quando i gattini hanno 4 settimane di vita e dura circa qualche settimana, tra le 8 e le 12 i micini dovrebbero essere completamente indipendenti dal latte materno. L’allattamento è fondamentale per il gattino per consolidare il rapporto con la madre, che riuscirà a formare il carattere del cucciolo rendendolo più o meno tranquillo. Ma quando la mamma gatta manca, anche se è tutto più difficile, non è impossibile.

Basta munirsi di tempo, pazienza, amore e, soprattutto se il cucciolo è molto piccolo, di una siringa per tubercolina. Dal mese in poi si possono utilizzare anche i biberon per gattini. Col procedere dei giorni, il cucciolo dovrà passare alla ciotola di latte e, successivamente, al cibo solido. Ma tutto questo è meglio che avvenga in maniera graduale: quindi dovrete preparare la pappa mescolando il latte al cibo, prima in proporzioni minori per quest’ultimo, poi in maggiori, in modo che pian piano il piccolo si abitui al sapore del cibo umido per gatti.

Il composto dovrà essere farinoso, mentre per quanto riguarda il latte, dovete usare un latte specifico per gattini e non quello di mucca. Pian piano diminuiremo sempre di più la percentuale di latte fino a lasciargli solamente il cibo umido. Intorno alle 6 settimane il gattino dovrebbe riuscire a mangiare l’umido senza particolari problemi. Tra le 8 e le 10 settimane infine potremmo offrirgli la crocchetta inumidita. E mi raccomando, soprattutto quando i mici sono orfani è importante essere seguiti costantemente da un esperto, il fai-da-te anche se fatto con amore non è abbastanza.

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