Un gattino di razza Abissino è stato fotografato mentre era in vendita nel negozio di animali di un centro commerciale. Nello scatto appariva magro e malato e grazie a un petizione online la catena di locali ha deciso di non vendere più animali in vetrina
A gennaio scorso, sono apparse in Rete alcune fotografie che ritraevano un micio magro e all’apparenza malato nella vetrina di un negozio di animali. Si trattava di un cucciolo di razza Abissino (LEGGI ANCHE: GATTO ABISSINO, L’ANTICA RAZZA DELL’EGITTO) e il locale in questione era il PJ’s Pets di Brampton, una cittadina del Canada, situata nella regione della Greater Toronto, nella provincia dell’Ontario. Il piccolo, che poi era una femmina chiamata Cleo, era stato visto rannicchiato dietro la vetrina: sembrava denutrito ed era vittima degli “attacchi” degli altri mici.
Sebbene ai negozianti non sembrasse interessare troppo la sua situazione, quelle immagini scattate da un passante hanno iniziato a rimbalzare sui social. Il rivenditore è stato aspramente criticato e online è apparsa anche una petizione che chiedeva la fine degli animali messi in vetrina che ha raggiunto oltre 90.000 firme. Proprio come sta accadendo ora da noi, grazie all’iniziativa lanciata da Tessa Gelisio (LEGGI ANCHE: TESSA GELISIO LANCIA #METTICILTUOMUSO, LA PETIZIONE CONTRO GLI ANIMALI IN VETRINA).
Ma a Brampton, però, è accaduto qualcosa di eccezionale. La catena PJ’s Pets (che conta quasi 50 negozio in tutto il Paese) ha annunciato che smetterà di vendere animali in vetrina, anche se continuano ad affermare che il micio della foto, Cleo, ora sta bene e che appariva così stressato solo perché era stato prima rubato e poi recuperato. Fatto sta che grazie a lei (che secondo il portavoce della catena, comunque, ora e vive in una casa) i gatti non saranno più messi in vendita nelle vetrine. Il sito The Dodo ricorda che già nel 2011, questi negozi di animali avevano smesso di vendere i cuccioli di cane dopo una massiccia tempesta di critiche pubbliche. L’azienda, in quel caso, aveva scelto di promuovere solo cani provenienti da ricoveri. Speriamo che sia lo stesso, quindi, anche per gli amici felini.
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