Dopo mesi di indagini, 41 vetturini romani di botticelle sono stati iscritti nel registro degli indagati per le pessime condizioni igienico sanitarie in cui tenevano i cavalli
“La carrozzella va’ co’ du stranieri” cantava Antonello Venditti nella sua Roma Capoccia. Ma quello delle “botticelle”, le tipiche carrozze che girano per le strade del centro della Capitale (e che come sosteneva il musicista romano sono ad uso e consumo dei soli turisti), è un problema molto discusso in questi tempi, soprattutto per i cavalli utilizzati che in più di un’occasione hanno dimostrato segni di sofferenza.
Di poche ore fa, però, la notizia che 41 conducenti delle botticelle sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti per le condizioni igienico-sanitarie in cui tengono gli animali. La svolta è arrivata grazie al pubblico ministero Alberto Galantile che, dopo aver esaminato le relazioni del Nucleo investigativo della Forestale sulle scuderie dell’ex Mattatoio (dove attualmente dormono gli 82 puledri che trainano le carrozzelle) ha deciso di procedere.
Secondo gli investigatori, infatti, le stalle che ospitano i quadrupedi sarebbero piccole, buie e spesso utilizzate dagli stessi vetturini come discarica per i rifiuti. Luoghi simili a gabbie dove i cavalli sarebbero costretti a vivere in condizioni disagevoli, tanto che al termine di numerose ispezioni la maggior parte sarebbero stati trovati sporchi e deperiti. Nell’edificio, inoltre, sarebbero stati riscontrati anche problemi di staticità che imporrebbero la liberazione delle rimesse per garantire l’incolumità dei cavalli.
Già a dicembre del 2014 queste stalle furono sequestrate su disposizione del magistrato, anche perché all’epoca emerse anche che alcuni dei cavalli erano privi del chip identificativo, obbligatorio per stabile età e proprietà dell’animale. Per loro, inoltre, era stato organizzato un vero e proprio “trasloco” a Villa Borghese, dove sono state realizzate nuove stalle in legno e acciaio, tutte ancora inutilizzate nonostante un investimento di 1 milione e 300 mila euro deciso dal Comune. Ma anche qui la procura ha deciso di approfondire le indagini per chiarire come sono stati concessi gli appalti.
Sta di fatto che in oltre un anno e mezzo nulla sembrava essere cambiato per i cavalli che sono rimasti a vivere all’ex Mattatoio in condizioni precarie.
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