La convivenza serena tra un gatto e un neonato è più facile di quanto sembri. Basta seguire il buonsenso, il cuore e qualche regola di igiene
Quando in una casa con un gatto arriva (o sta per arrivare) un neonato, ci sono persone che temono la reazione del felino, primo e unico “re incontrastato”, almeno fino a quel momento. Ma attenzione, non parliamo dei neo genitori (che, poi, sono solitamente anche i legittimi proprietari del micio), piuttosto di tutti coloro che gli gravitano intorno, come nonni, zii e amici vari. Quindi, come rassicurarli al meglio, e allo stesso tempo rendere l’ambiente sicuro e confortevole per il nascituro?
Diciamo che, come prima cosa, basta rispettare alcune semplici regole. Numero uno: se non volete che il 4 zampe schiacci un pisolino nel lettino o nella culla del bimbo (una tentazione pressoché irresistibile per ogni gattino o gattone) ricordatevi di chiudere sempre la porta della sua stanza. Due: se il micio è abituato a esplorare ogni angolo della casa, è bene iniziare a imporre questa limitazione fin dalla gravidanza, in modo che l’animale non associ l’arrivo del bimbo con qualcosa di negativo per la sua libertà d’azione.
Tre: di tanto in tanto, fate in modo che i due “piccoli di casa” si incontrino, sempre sotto la vostra sorveglianza, almeno per le prime volte. Il micio, inoltre, deve essere in grado di annusare il bambino e le sue cose. Questo serve a non dargli motivo di essere geloso e a non innervosirlo. Quattro: crescere con un animale in casa fortifica il sistema immunitario di un bambino, ma non dimenticate che i cuccioli umani sono delicati, quindi evitate contatti troppo intimi e “baci” esagerati. Cinque: cercate di rapportarvi al gatto con naturalezza, ovvero come avete sempre fatto. I primi mesi da genitori possono essere molto stancanti e, dormendo poco, si può perdere facilmente la pazienza, ma ricordate di non alzare la voce con il vostro pelosetto. Non aiuterebbe nessuno.
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