Un’intera famiglia di ricci si è stabilita al Colosseo di Roma ed è stata letteralmente adottata dai custodi dell’area archeologica. Ma come ci sono arrivati?
Il Colosseo: un luogo affascinante, ricco di storia e di… ricci. Sì, avete capito bene, proprio di ricci, ovvero gli Erinaceini per dirlo col nome scientifico, animali selvatici ancora (e per fortuna) piuttosto diffusi nel nostro Paese. A quanto pare, infatti, il famoso monumento capitolino è diventato una sorta di colonia per la specie, grazie alla dedizione e all’impegno dei custodi dell’anfiteatro che ne hanno adottato un’intera famigliola. Tanto che, dopo aver trascorso il periodo del letargo al primo piano, in un angolo chiuso al pubblico, riparato ed asciutto, la famigliola in questi giorni si è risvegliata e si muove liberamente all’interno del sito archeologico.
In tutto gli esemplari sono 6: mamma e papà riccio e ben 4 piccolini. Secondo i guardiani la famiglia si era installata al terzo piano dell’anfiteatro (chissà come erano riusciti ad arrampicarsi fin là) ma che poi, per il letargo, ha preferito trasferirsi al primo. Ma al Colosseo i ricci come ci sono arrivati? In realtà, al momento si fanno diverse ipotesi: la prima è che abbiano deciso di abbandonare l’area del Palatino dove hanno sempre abitato per chissà quale motivo. Però, questa ricostruzione implica il fatto che la famiglia avrebbe dovuto attraversare l’intera piazza, nonostante il traffico di veicoli e turisti che l’impegna solitamente. Il che a dire il vero sembra strano, come strano che qualcuno abbia deciso di portarceli.
Fatto sta che ora i ricci sono là e che sono del tutto innocui e la loro presenza non pregiudica in alcun modo lo stato di salute del monumento. Anzi, sono un motivo in più per visitare il Colosseo semmai. Per questo gli addetti hanno deciso di curarli e sfamarli. Fatecelo sapere se li avvistate la prossima volta che passate per Roma…
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