Un delfino tursiope è stato ucciso con un arpione e il suo corpo è stato trovato sulla spiaggia di Torre delle Stelle, in Sardegna. Poche ore dopo il ritrovamento, però, l’animale è stato letteralmente fatto a pezzi
È stato ucciso con un colpo di arpione e, poi, il suo corpo è stato letteralmente fatto a pezzi. Come se non bastasse, poi, la sua carne è stata portata via. Una morte terribile e incomprensibile quella del delfino tursiope trovato solo 2 giorni fa sulla spiaggia di Torre delle Stelle, nota località turistica sulla costa sud orientale della Sardegna, a pochi chilometri da Villasimius. A denunciarlo, dalla loro pagina Facebook gli operatori dell’Area marina protetta di Capo Carbonara.
Sono loro che hanno scoperto i resti del povero mammifero insieme a Capitaneria di porto, veterinari dell’Asl e Corpo forestale. “Complimenti a chi ha svolto questo gesto durante l’arco della notte – si legge sul social di Mark Zuckerberg – La ciliegina su uno scempio dell’uomo! Vigliacchi!”. Infatti, molto probabilmente, il delfino è stato tagliato per essere mangiato. Come scrive anche l’Ansa, già poche ore dopo la scoperta, erano state notate diverse persone aggirarsi nella zona.
Questo perché la carcassa dell’animale arpionato, già attentamente analizzata dai veterinari dopo il ritrovamento, doveva essere smaltita dal Comune di Maracalagonis, ma per farlo occorrevano i tempi tecnici legati allo sblocco della spesa da sostenere. Qualcuno, però, ha pensato bene di fare scempio dei resti del delfino e con una motosega lo ha sezionato, lasciando sulla sabbia solo la testa (la foto è su Facebook, ma noi di Velvet Pets abbiamo deciso di non pubblicarla per non urtare la sensibilità).
Ma la vicenda non finisce qui. La sezione staccata della Capitaneria di porto di Villasimius ha avviato le indagini per individuare chi ha ucciso l’animale. E anche il Wwf ha presentato un esposto contro ignoti alla Procura di Cagliari, affinché vengano individuati i responsabili dell’efferato crimine. “Purtroppo non è la prima volta che un delfino viene ucciso lungo le coste sarde – ha affermato la conduttrice tv Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia – analoghi episodi erano già accaduti nel golfo di Olbia negli anni passati. Vogliamo che i colpevoli di questa doppia barbarie vengano identificati perché il mare non può perdere in questo modo le sue creature più nobili”.
Photo Credits Facebook
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