Un nuovo disegno di legge presentato dal ministro Dario Franceschini sta per mettere fine alla delicata questione degli animali nei circhi
Ci siamo quasi: a breve, i circhi con gli animali saranno solo un triste ricordo. Almeno questo è ciò che si evince dal testo del disegno di legge presentato dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, approvato dal Consiglio dei Ministri e ora all’esame del Senato. Nella parte relativa alla riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche, teatro, prosa, danza, spettacoli viaggianti e attività circensi, l’articolo 34 del Titolo III parla, per l’appunto, di “revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse“.
Che poi vuol dire, senza tanti giri di parole, stop ai leoni e tigri in gabbia, ma anche agli spettacoli con elefanti, cavalli, scimmie ammaestrate, serpenti e via discorrendo. Attenzione, però, questo non significa che non ci saranno più spettacoli circensi, ma che verrà dato spazio agli acrobati, ai pagliacci e ai vari artisti “umani”. Inoltre, questa volta non si parla di una promessa generica, ma un impegno preciso quello che il governo ha voluto mettere nero su bianco.
Insomma, la questione che ormai da anni divide la popolazione in due (chi è pro e chi è contro i circhi con gli animali) sta per trovare la sua soluzione. E se da un lato, i rappresentanti circensi promettono battaglie, motivo per cui le nuove disposizioni al vaglio sarebbero un “sopruso ingiusto e unilaterale”, dall’altra arriva il plauso degli animalisti, a cominciare dall’ex parlamentare Carla Rocchi, presidente dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali).
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